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Questo articolo è stato pubblicato il 16 luglio 2015 alle ore 06:38.

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In ossequio alla rigorosa segretezza e alla monacale consegna del silenzio che da sempre li contraddistingue, nessuna notizia è trapelata. Ma un clamoroso divorzio si è consumato nell’industria alimentare. Quello tra Antonio Sala e il colosso francese Lactalis, che in Italia controlla due big del calibro di Parmalat e Galbani.

Dopo dieci anni al servizio della potente e schiva famiglia Besnier, i signori del latte in Europa, il super manager, mai sotto i riflettori, ha detto addio. Un piccolo terremoto visto che Sala è stato il pro-console di Lactalis, l’uomo più potente dei francesi in Italia, la mente dietro tutte le più importanti operazioni. Il sodalizio era iniziato nel 2003 quando la famiglia bretone comprò la Galbani dalla connazionale e concorrente Danone: il direttore finanziario della storica casa dei formaggini era Sala, classe 1960, che era approdato nell’azienda sei anni prima. Su di lui puntano i francesi e quando quattro anni dopo, nel 2007, il colosso transalpino raggruppa tutte le sue attività tricolori sotto un’unica holding, Lactalis Italia, Sala diventa amministratore delegato e poi presidente. Due anni più tardi, Sala sale nella stanza dei bottoni: entra nel cda della casamadre Lactalis, unico italiano a Laval, profonda provincia bretone quartier generale della multinazionale. E Sala è l’uomo che ha anche tirato le fila della scalata di Lactalis a Parmalat, con la maxi-opa da 3 miliardi di euro, entrando nel board, dove secondo alcuni era il vero dominus, più potente del ceo Yvon Guerin.

I francesi hanno sempre fatto quadrato sul loro uomo di fiducia, anche nei momenti più difficili del duro braccio di ferro con la Procura di Parma per la contestata operazione Lag, la società cugina comprata in conflitto di interessi. Nella primavera del 2013, il Tribunale aveva congelato Sala vietandogli di partecipare ai cda di Parmalat, ma Lactalis lo confermò ugualmente in sella.

Come mai questa improvvisa inversione di rotta? Non c’è una spiegazione univoca: a dar retta ad alcuni rumors sarebbe stato lo stesso Sala a lasciare il gruppo. Altre voci, invece, sostengono che siano stati i Besnier a tagliare i rapporti. Ma anche nel divorzio, un legame è rimasto: Sala ha lasciato tutti gli incarichi ma rimane ancora nel cda della Parmalat. Fino a quando?

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