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Questo articolo è stato pubblicato il 05 settembre 2015 alle ore 08:14.

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Mirafiori riapre dopo la pausa estiva e porta in dote il via alla produzione dei prototipi del nuovo modello di casa Maserati, il suv Levante.

A febbraio scorso la visita del premier Matteo Renzi nella fabbrica per molti anni “simbolo” del Gruppo automobilistico e la presentazione, in anteprima, della nuova vettura del Tridente. Ieri il tweet del premier che augura «In bocca al lupo ai lavoratori Fiat di Mirafiori che rientrano in fabbrica. I primi ripartono lunedì #italiariparte».

Saranno circa 300 gli addetti al lavoro per la produzione dei primi esemplari – tecnicamente si chiamano «vetture per le verifiche di prodotto e di processo» – del nuovo modello, che in realtà non è stato ancora ufficialmente presentato dal Gruppo automobilistico. Si affiancheranno agli oltre 600 tra tecnici e operai impegnati sull’unico veicolo ad oggi in produzione nello stabilimento torinese, l’Alfa Romeo Mito. Si lavorerà per dodici giorni al mese, anziché sei come in passato. Si produrranno 115 Mito al giorno e tre MaseratiLevante. Entro fine anno saranno pronte le preserie del nuovo modello Maserati mentre nei primi mesi del 2016 sarà avviata la produzione vera e propria.

Nei piani di Fiat Chrysler, stando alle stime dell’amministratore delegato di Maserati e Alfa Romeo Harald Wester emerse durante l’ultima edizione del Salone di Ginevra, la produzione di suv a marchio Maserati nello stabilimento di Mirafiori potrebbero raggiungere a regime le 25mila unità. Una stima fatta considerando i trend del mercato premium, che dovrà probabilmente fare i conti con le eventuali ripercussioni della crisi sul mercato finanziario cinese.

Una produzione che affiancherà quella del plant Maserati di Grugliasco, sempre nel Torinese, dove si realizzano la Quattroporte e la Ghibli, e del polo di Modena. Nel 2014 il Tridente ha piazzato sul mercato 36.500 vetture. Il 2015 sarà un anno di consolidamento mentre nel 2016, con il debutto, appunto, del Suv Levante le vendite dovrebbero tornare a crescere. Con un target di mercato, nel 2018, di 70mila vetture vendute grazie ad un ampliamento della gamma.

Dal punto di vista produttivo, il 2016, dunque, dovrebbe essere l’anno buono per il rilancio del polo di Mirafiori, a cinque anni di distanza dal referendum, nel gennaio del 2011, in cui vinsero i sì al piano dell’ad SergioMarchionne. Dopo Pomigliano, Melfi e Cassino, dove a partire da novembre comincerà la produzione industriale della Giulia, presentata lo scorso giugno, ora tocca a Mirafiori.

La trasformazione delle fabbriche torinesi in poli di produzione specializzati sul comparto premium è iniziata nel 2013. Dei circa 5.400 addetti in capo a Mirafiori, circa 1.700 sono stati stabilmente inseriti sulle linee produttive della Maserati di Grugliasco.

Tutti rientreranno a lavoro, ha ribadito più volte Marchionne. Il secondo suv a Mirafiori, a marchio Alfa Romeo, potrebbe rappresentare la messa in sicurezza del sito.

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