Sono 862 in tutta Italia i micro birrifici che producono circa 504mila ettolitri, in crescita del 4,3% sul 2017. La maggior
parte avviati da giovani. I numeri sono emersi durante l'ultima assemblea di AssoBirra, l'associazione che riunisce le maggiori aziende che producono e commercializzano birra in Italia che complessivamente coprono
più del 90% della produzione di birra nazionale.
Più facile l’accesso al credito
«Vorremmo consolidare ulteriormente le realtà artigianali in Italia, un'opportunità di lavoro e business per molti giovani.
L'associazione – annuncia Matteo Minelli, vice presidente con delega ai micro birrifici – intende adottare nei prossimi mesi
una serie di azioni per continuare a favorire la competitività dei micro birrifici e sostenere lo sviluppo di un comparto
che, negli ultimi 10 anni, è cresciuto dell'824% e che oggi rappresenta il 3,1% della produzione di birra in Italia». Tra
i passi prioritari in agenda c'è la stipula di convenzioni con alcuni istituti di credito per consentire alle imprese di accedere
più facilmente a finanziamenti mediante la concessione di garanzie che si affiancano a quelle reali portate dalle singole
imprese.
Vi è, inoltre, lo stanziamento di risorse economiche per iniziative in grado di promuovere l'internazionalizzazione del “Made
in Italy”, come la partecipazione a fiere ed eventi e l'incontro con buyer esteri, e la realizzazione di corsi di formazione
e di aggiornamento sia in materia economica che in ambito tecnologico, agroalimentare e giuridico, venendo così incontro alle
esigenze che arrivano dalle aziende.
La riduzione dell’accisa
In aiuto delle piccole realtà birrarie c'è anche il recente Decreto, firmato dal ministro Tria, che riduce del 40% l'accisa gravante sulle birre prodotte dai microbirrifici con produzione annua inferiore ai 10.000 hl e sposta definitivamente l'accertamento di accisa
dal momento della produzione del mosto al prodotto finito. Il provvedimento, che entrerà in vigore il 1 luglio 2019, era atteso dal 30 dicembre dello scorso anno, quando la Camera dei Deputati aveva approvato definitivamente la manovra economica
elaborata dal governo Conte.
L'Italia infatti era uno dei pochi paesi dell'Unione Europea dove non esistevano normative a supporto dei birrifici di piccole
dimensioni. Fin dal 1992 esiste una Direttiva Europea a favore di queste realtà, ma in Italia prima di oggi non era stato
ancora approvato nulla in tal senso. Anche se il Decreto, così com'è, lascia un po' l'amaro in bocca: i piccoli, infatti,
sono disincentivati dal crescere e sviluppare una produzione che superi il limite fissato per beneficiare del taglio dell'accisa.
Ad ogni modo, si stima che degli 862 birrifici artigianali, oltre il 90% beneficerà dell'agevolazione: la produzione media, infatti, è intorno agli 800/1.000 hl annui.
I costi per avviare l’impresa
Ma quali sono i passi da compiere per avviare un una piccola produzione di birra? «Dipende ovviamente da quanto si intende
produrre, ma l'investimento iniziale non è oneroso: si parte dai 100mila euro fino al milione, per chi volesse raggiungere
subito i 10-14mila hl di produzione annua». Ai macchinari iniziali, solitamente presi di seconda mano, si devono poi aggiungere
i costi per un capannone, almeno 350 mq, dove collocare l'impianto, gli allacci, le materie prime, i permessi, che variano
da Regione a Regione. Dal punto di vista normativo, inoltre, non sono richiesti particolari titoli di studio per aprire un
birrificio. Basta rispettare le leggi previste per il settore alimentare. «Il più delle volte – afferma Minelli – è la passione
a spingere di cimentarsi nella produzione di birra, ma la grande difficoltà per le piccole aziende è affermarsi sul mercato.
Spesso, infatti, è difficile rientrare dell'investimento iniziale, seppure minimo.
Per questo come AssoBirra stiamo avviando corsi di formazione e azioni di supporto. Al contrario, realizzare un piccolo birrificio diventa vincente, nonché la soluzione più vantaggiosa per ottimizzare i costi, quando lo si associa a un pub dove poter somministrare la propria birra e qualche piatto food. Chiaramente il successo dipende dall'idea imprenditoriale: sono numerosi i casi di successo in Italia».
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