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Questo articolo è stato pubblicato il 03 aprile 2012 alle ore 06:45.

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Costa Smeralda all'emiro del QatarCosta Smeralda all'emiro del Qatar

La Costa Smeralda torna in Medio Oriente. Il braccio finanziario della famiglia reale del Qatar è infatti a un passo dalla conquista della Costa Smeralda Holding con i terreni e gli alberghi che già un tempo, dal lontano 1962, erano dell'Agha Khan. A vendere sarà l'attuale socio di maggioranza, cioè la Colony Capital del magnate americano, di origine libanese, Tom Barrack.

Il fondo sovrano del paese arabo, Qatar Holding, recentemente protagonista della campagna faraonica per l'acquisto del club calcistico francese Paris Saint Germain, è già socio con una quota del 14,3% del veicolo societario che custodisce quattro tra i più prestigiosi alberghi a cinque stelle del mondo: dal Cala di Volpe al Pitrizza, dal Romazzino al Cervo Hotel, oltre alla Marina e al Cantiere di Porto Cervo e il Pevero Golf Club, annoverato tra i 100 più importanti campi da golf al mondo. Qatar Holding dovrebbe subentrare a Colony Capital come socio di maggioranza e l'operazione dovrebbe avvenire attraverso una ricapitalizzazione, necessaria per abbattere il debito del gruppo che ammonterebbe a circa 200 milioni di euro, con iniezione di risorse per nuovi investimenti.

I soci della Costa Smeralda
Una storia complessa quella di Costa Smeralda Holding negli ultimi anni. Il complesso turistico alberghiero creato negli anni Sessanta dall'Aga Khan fa infatti capo dal 2003 all'imprenditore di origine libanese Barrack, attraverso il fondo di private equity Colony Capital, che rilevò il controllo dalla statunitense Starwood Hotel, che tuttora gestisce le strutture alberghiere
Barrack aveva messo sul piatto 315 milioni di euro, per diventare proprietario dei terreni e degli alberghi un tempo posseduti dall'Agha Khan. Il principe ismailita aveva infatti deciso di vendere anche per le difficoltà burocratiche e autorizzative a realizzare il suo piano di sviluppo sui circa 2.300 ettari tra Olbia e Arzachena, terreni anche protetti dalle leggi sarde di tutela ambientale. Le sue proprietà erano, quindi, passate prima alla catena alberghiera americana Starwoord, che si è limitata alla gestione degli hotel, e poi a Tom Barrack che aveva rilevato i quattro alberghi di lusso e il 51% della proprietà dei terreni (circa 2.300 ettari) non edificati in questo angolo vip della costa settentrionale della Sardegna. Nel 2003 nell'operazione era stata coinvolta anche la Capitalia di Cesare Geronzi, che deteneva l'1,12% del consorzio con Sofipa Equity Fund e il 13,22% con Mcc, la merchant bank del gruppo romano di cui era presidente Franco Carraro.
Un'avventura durata quasi dieci anni, durante i quali il gruppo finanziario statunitense Colony Capital ha dovuto trattare a lungo con le amministrazioni regionali e locali i permessi di costruzione subordinati al rispetto dei vincoli ambientali. Proprio Barrack, negli anni scorsi, era riuscito, a differenza dei predecessori, ad ampliare le strutture degli alberghi grazie ad un accordo raggiunto con la Regione Sardegna presieduta da Renato Soru.

I compratori del Qatar
Il fondo sovrano Qatar Holding, che fa capo all'emiro Hamad bin Kalifa al Thani, è un colosso che si sta espandendo in Europa negli ultimi anni nel settore turistico, alberghiero e dell'intrattenimento. Nel mondo è noto soprattutto per aver fondato negli anni novanta l'emittente televisiva Al Jazeera. L'operazione di maggiori dimensioni in Italia è stata invece, fino ad oggi, l'acquisto dell'Hotel Gallia di Milano.
In Costa Smeralda il fondo arabo è invece presente da tempo con una minoranza nella holding controllata da Colony Capital. Del resto, Qatar Holding e Tom Barrack sono partner in diversi progetti in tutto il mondo che includono i Fairmont Raffles Hotel e la Miramax films.
Inoltre Colony Capital ha recentemente venduto al Qatar anche la squadra di calcio francese Paris Saint Germain. Ora l'obiettivo sarà il rilancio e la ulteriore valorizzazione della Costa Smeralda Holding tramite nuovi investimenti: un traguardo che, in passato, non era totalmente riuscito all'Agha Khan che aveva poi dovuto lasciare la presa sull'area.
Secondo indiscrezioni, la squadra che ha affiancato Barrack nei suoi nove anni di gestione rimarrà invariata: cioè Franco Carraro presidente, amministratore delegato Mariano Pasqualone, Stefano Morri, General Counsel, Renzo Persico presidente del consorzio Costa Smeralda, Bruno Daddi, Tonino Fadda e Laurel Barrack. Inoltre, la gestione alberghiera targata Starwood e guidata da Franco Mulas scadrà soltanto nel 2023.

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