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Questo articolo è stato pubblicato il 09 agosto 2012 alle ore 06:45.
Il tempo non fa sconti. Men che meno il mercato. Basti pensare che la Natuzzi, nel 2002 fatturava da sola 805,1 milioni di euro, nel 2011 è sceso a 486,4 milioni. Nel primo semestre del 2011 le vendite sono calate del 12,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Alla Nicoletti, come accennato, è andata peggio: dieci anni fa chiudeva il bilancio sui 124,4 milioni di euro, nel 2008 la crisi e i costi della delocalizzazione l'hanno portata al fallimento, con 323 operai che dal 30 giugno scorso hanno visto scadere la cassa integrazione straordinaria in deroga. L'azienda, rifondata in Nicoletti Home, è entrata poi nel consorzio Consofa, una partnership aziendale, tra logistica, acquisti e risorse umane, creata dall'altro "grande" del divano, il gruppo Calia Italia, appoggiato da tempo anche al conto lavoro.
Ed è andata ancora molto peggio alle migliaia di dipendenti di tutto il comparto espulsi dal ciclo produttivo e senza lavoro. Spesso si tratta di interi nuclei familiari. Una dinamica tenuta sotto controllo con preoccupazione dai rappresentanti delle direzioni Puglia e Basilicata di Bankitalia. Pare infatti che negli ultimi cinque-sei anni, ben prima della galoppata dello spread e della crisi del sistema creditizio occidentale, si sia registrata nell'area murgiana una fortissima impennata di insolvenze nei mutui per prima casa. Alloggi acquistati da quelli che da colleghi di lavoro sono poi diventati una famiglia vera e propria. Perché da queste parti, la fabbrica dei salotti è l'habitat naturale e tradizionale di tutta la popolazione e il continuo ritardo del rilancio del settore equivale a decretare il fallimento di tutto un sistema sociale.
IL RATING DEL SOLE
Il punteggio
Attraverso una griglia di 12 variabili ciascun distretto è definito nei suoi punti di forza e di debolezza Il polo murgiano del divano vanta forte artigianalità e un brand valido all'estero come punti di forza. La disarticolazione del tessuto e le scarse infrastrutture, invece, le debolezze.
PUNTI DI FORZA
1 - PRODUTTIVITÀ
Il distretto è ancora dotato di una forte componente di artigianalità. I manufatti del distretto murgiano del salotto hanno ancora una componente umana molto spiccata nella produzione. I sistemi di automazione sono molto limitati e il fattore umano entra in varie fasi della realizzazione dell'articolo.
ALTA
2 - CAPACITÀ COMMERCIALE
Nonostante la forte crisi, le produzioni del distretto a cavallo tra Basilicata e Puglia restano un prodotto molto orientato alle esportazioni essendo identificate come uno degli articoli di punta del «made in Italy». L'asse delle vendite da Europa e Nord America si è spostato in Brasile, India, Russia e Cina.
BUONA
3 INNOVAZIONE
L'innovazione non si concentra tanto sui processi e sulle modalità di produzione e lavorazione, ma quasi esclusivamente sul prodotto. Ogni anno, nel bene o nel male, i marchi del distretto pugliese del salotto presentano un nuovo catalogo con articoli spesso molto diversi al fianco di quelli più tradizionali
DISCRETA
PUNTI DI DEBOLEZZA
1 CAPACITÀ DI FARE RETE
Pur trattandosi di un comparto molto omogeneo per produzione, i vari imprenditori dell'area murgiana, al di là dell'esperienza distrettuale, non sono mai riusciti a creare un sistema integrato fino in fondo, privilegiando una modalità operativa molto individuale e incapace di fare sinergie.
BASSA
2 - ANTIDOTI ALLA CONCORRENZA SLEALE
È uno dei principali problemi del distretto da molti anni. Resta forte, soprattutto nell'ambito del contoterzismo, molto diffuso, e nonostante i continui controlli di forze dell'ordine, di associazioni e sindacati, il ricorso al lavoro irregolare, italiano o straniero che sia, con una forte componente cinese.
SCARSA
3 ATTRATTIVITÁ
È il vero tallone d'achille dell'area. Non solo l'assenza della banda larga. Strade, collegamenti, ferrovie, scali aeroportuali e portuali sono tutti alquanto distanti. È proprio la mancanza di infrastrutture una delle ragioni dei costi più altri delle produzioni , per sostenere un costo-trasporto scarsamente competitivo.
INSUFFICIENTE
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