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Questo articolo è stato pubblicato il 02 agosto 2013 alle ore 11:43.

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Cdp e Snam preparano la cessione di Tag, la società che porta il gas russo in Italia

È uno snodo strategico per Snam nell'ambito di quel corridoio nord-sud del gas che la società va componendo lungo l'asse dell'alleanza con i belgi di Fluxys. Non a caso, nei giorni scorsi, il numero uno della spa dei gasdotti, Carlo Malacarne, in un colloquio con il Sole 24 Ore, non ha mancato di ribadire il suo interesse. «È logico che essendo Snam, all'interno di Cdp, l'operatore industriale con l'expertise necessaria, ci possa essere un'acquisizione da parte nostra». L'oggetto del desiderio è Tag (Trans Austria Gastleitung GmbH), la società - di cui Cdp possiede l'89%, rilevato due anni fa dall'Eni - che gestisce in esclusiva il trasporto di gas del tratto austriaco del gas che dalla Russia giunge in Italia, entrando da Tarvisio attraverso Ucraina, Slovacchia e Austria, per un'estensione di quasi 400 km.

I primi tasselli dell'operazione entro la fine del 2013
«Forse già a fine 2013 avremo l'impostazione di qualcosa», era stata l'indicazione fornita dallo stesso Malacarne. E, in effetti, il dossier Tag è ormai sul tavolo dei vertici della spa di Via Goito. «Non è inverosimile», si limitano per ora a confermare fonti del gruppo guidato da Giovanni Gorno Tempini interpellate sul timing indicato dal numero uno di Snam. Le due società si preparano dunque al trasferimento del gasdotto che Cassa acquisì dal Cane a sei zampe a fine 2011 per 710 milioni di euro, di cui 533 milioni a titolo di prezzo per il passaggio della partecipazione e 177 milioni circa come rimborso del finanziamento soci erogato alla società dall'Eni. Che dovette procedere alla vendita del tubo nell'ambito degli impegni presi nei confronti dell'Antitrust europeo al termine di una indagine per posizione dominante.

Al via l'approfondimento operativo di Snam
I colloqui non sono ancora iniziati, ma gli uomini di Malacarne hanno acceso i riflettori sul gasdotto - preso in carico da Cdp attraverso un veicolo ad hoc (Cdp Gas) - per valutare risvolti economici e industriali, ma anche per mettere a fuoco il contesto legislativo e regolatorio in cui opera il Tag, partecipato per l'11% dagli austriaci di Omv che hanno però diritti di voto al 50%, al pari di Cassa. Il passaggio del tubo non dovrebbe incontrare le resistenze di Bruxelles, che avrà un mese e mezzo di tempo dalla notifica per esprimersi, ma richiede un'attenta valutazione di tutti gli aspetti visto che, come avvenuto anche per Tigf - il braccio di Total appena rilevato in tandem con Edf e il fondo sovrano di Singapore Gic - Snam punta a una gestione industriale e non finanziaria della società e vuole arrivare preparata all'appuntamento con Cdp.

Sul tavolo di Cdp le modalità di trasferimento del gasdotto
La Cassa, dal canto suo, sta cominciando a esaminare le modalità di trasferimento e, al momento, non è esclusa alcuna opzione. Cdp Gas che ha in pancia, come detto, l'89% del Tag, è stata iscritta nel bilancio 2012 di Cdp per 467,3 milioni di euro (con un attivo di 797,4 milioni e ricavi per 108,9 milioni di euro), ma il valore della transazione dovrebbe essere più alto. Tra le strade contemplate per il passaggio del gasdotto c'è anche quella di un aumento di capitale di Snam riservato a Cdp che potrebbe parteciparvi proprio con il conferimento del Tag. Sull'operazione, comunque, sono puntati anche gli occhi del mercato che vede di buon grado la cessione a Snam poiché la società, grazie alle sue competenze, assicurerebbe la valorizzazione del gasdotto.

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