Economia

Dossier Una diga tra le foreste della Sila

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Dossier | N. 93 articoliIn bici sulle dighe

Una diga tra le foreste della Sila

Una diga “storica” nel cuore della Sila. Il lago Cecita, detto anche Mucone, è un bacino artificiale realizzato per la produzione di energia elettrica situato in provincia di Cosenza sulla Sila Grande e le cui sponde ricadono nei comuni di Spezzano della Sila, Longobucco e Celico. Il lago è stato realizzato sbarrando con una diga il fiume Mucone che nasce alle pendici del monte Curcio per poi scendere verso la valle del Crati. I lavori, iniziati nel 1947, sono stati realizzati dalla società Lodigiani per conto della SME (Società Meridionale di Elettricità) di Napoli e sono stati ultimati nel 1951.

In seguito alla nazionalizzazione dell'energia elettrica, avvenuta nel 1962, il lago e gli impianti idroelettrici annessi sono passati sotto il controllo del gruppo Enel e sono continuati ad esserlo anche dopo la liberalizzazione del mercato elettrico avvenuta nel 1999, a differenza degli altri due grandi bacini dell'altopiano silano, l'Arvo e l'Ampollino, che dapprima nel 2001 sono passati sotto il controllo di Endesa, la più grande società elettrica spagnola, e successivamente dal luglio 2009 sono stati ceduti da quest'ultima alla A2A.

La diga di Enel Green Power, che ricade per metà nel comune di Celico (lato sinistro) e per l'altra metà nel comune di Longobucco, è ad arco-gravità in calcestruzzo cementizio, a doppia curvatura: è posta a 1.145 metri di altitudine e ha un invaso alto 55 metri con una capacità totale di 121 milioni di metri cubi circa.
Gli impianti idroelettrici del Mucone derivano le acque dell’omonimo fiume, regolate dal serbatoio del lago Cecita, e le restituiscono nel Mucone, poco a monte della sua confluenza nel fiume Crati, dopo averle utilizzate nelle centrali "1º salto" di Acri e "2º salto" di Luzzi per una potenza complessiva superiore a 100 MW. La centrale di Acri raccoglie le acque direttamente dal lago Cecita mentre quella di Luzzi è alimentata dagli scarichi dell'impianto 1º salto, da quelle del bacino intermedio e dai deflussi di alcuni torrenti affluenti del fiume Mucone. Lo schema di derivazione è, per tutti e due gli impianti, completamente forzato, con uno sviluppo complessivo di gallerie di circa 24 km e un dislivello di quasi 950 metri.

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