Economia

Dossier Frejus, l’orgoglio del Regno d’Italia

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Dossier | N. 93 articoliIn bici sulle dighe

Frejus, l’orgoglio del Regno d’Italia

Fu inaugurato il 17 settembre 1871, esattamente dieci anni dopo l’unità d’Italia, un impulso decisivo alla sua realizzazione venne da Cavour e in tutto costò circa 70 milioni di vecchie lire. Non solo: con i suoi 12 chilometri fu rappresentò il tunnel ferroviario più lungo del mondo fino al 1882, quando aprì il San Gottardo. Stiamo parlando, ovviamente della galleria del Frejus (scavata sotto l’omonimo monte), che oggi è una delle principali arterie di collegamento tra Italia e Francia, in particolare tra Bardonecchia e Modane.

L’idea iniziale fu dell’ingegnere belga Henri Maus che tuttavia, come spesso avviene in questi casi, non la vide realizzata; poi toccò a Quintino Sella (il quale, prima che politico e Ministro delle Finanze, era ingegnere idraulico) risolvere alcuni problemi di areazione del tunnel; infine furono Germain Sommeiller e altri due ingegneri a mettere nero su bianco il progetto definitivo.

A “posare la prima pietra”, nel 1857, fu Re Vittorio Emanuele II che allo stesso tempo concesse un finanziamento di 42 milioni. Tuttavia, soltanto tre anni dopo,  l’allora Regno di Sardegna cedette la Savoia alla Francia (in cambio dell’aiuto ricevuto per riunificare l’Italia) e fu necessario trovare un nuovo accordo. In base ad esso i francesi versavano 19 milioni a patto che il tunnel fosse completato in 25 anni. Venne previsto anche un cosiddetto “earn out” per il neonato Regno d’Italia, cioè una sorta di premio: prima finiva la galleria, più l’avrebbero pagata i francesi. Infatti l’opera fu completata dopo soli nove anni e Parigi versò 26 milioni, che portarono il costo definitivo del tunnel del Frejus – nella cui costruzione morirono purtroppo 48 operai – attorno a 70 milioni.

Fu un grande successo per l’epoca, sancito dal passaggio del treno Londra-Brindisi, chiamato “Valigia delle Indie”, che fino a quel momento – per superare le Alpi - aveva utilizzato la Ferrovia del Moncenisio. Quest’ultima viaggiava in quota sull’omonimo passo ed era stata costruita da una società inglese (la Mont Cenis Railway Company, quotata a Londra), sempre in quegli anni, proprio in concorrenza con il Frejus. Quando il tunnel tra Bardonecchia e Modane entrò in funzione, al Ferrovia del Moncenisio cadde in disuso e venne smantellata. Il Regno d’Italia aveva inflitto una sonora sconfitta alla perfida Albione.

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