«Un grande regalo di Natale, da dedicare a tutti i lavoratori della Melegatti e, come buon auspicio e augurio, a tutti coloro
che stanno vivendo un momento di difficoltà lavorativa».
Anche Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, esprime la sua soddisfazione per le «ottime notizie di mercato che giungono
dalla storica azienda dolciaria veronese», i cui prodotti, sfornati in 500mila pezzi, «stanno avendo un successo superiore
a ogni aspettativa. Quella di Melegatti – aggiunge il governatore – è stata una vicenda sofferta, arrivata a un passo dall’epilogo
peggiore, e risolta grazie alla determinazione ferrea dei suoi lavoratori e alla lungimiranza di un’impresa che ha creduto
nella possibilità di un miracolo. Il resto l’ha fatto la gente che, capito con grande sensibilità il dramma vissuto, ha voluto
dare il suo contributo acquistando tantissimi di quei Pandori che hanno rischiato di non esserci più, e che mi auguro invece
ci saranno sempre sulle tavole dei veneti e degli italiani».
La casa che ha brevettato la ricetta del pandoro veronese, con 124 anni di storia, è ora di proprietà della famiglia di Roberto Spezzapria, di fatto l’unico investitore – dopo tanti annunci – rimasto in campo per salvare la casa del pandoro rilevando l’azienda all’asta bandita dal tribunale di Verona e andata deserta al primo tentativo. Ora Giacomo Spezzapria è presidente e Denis Moro è l’amministratore delegato. Solo a metà novembre è stato sigliato l’accordo sindacale che ha riportato in fabbrica 35 assunti a tempo indeterminato (più gli stagionali): in gran parte si tratta di dipendenti della vecchia gestione.
Dopo la firma del rogito è stato possibile riavviare l’attività (anche affidando a laboratori esterni parte della produzione), e dal 7 dicembre il pandoro e il panettone nel formato tradizionale sono arrivati sugli scaffali: una corsa contro il tempo (come era stato lo scorso Natale, prima del fallimento, quando il tribunale aveva autorizzato la produzione di 1,5 milioni di pezzi) che ha portato Melegatti nei supermercati del Veneto e della Lombardia orientale e in alcuni punti vendita di Napoli, Roma e Milano. «La produzione è ancora limitata e la distribuzione non arriva ovunque. Ma stiamo facendo del nostro meglio e presto ve ne accorgerete», ha fatto sapere l’azienda.
E in pieno spirito natalizio Roncadin – l’azienda delle pizze surgelate di Meduno, Pordenone, devastata da un incendio nel settembre 2017, e tornata alla produzione in sole 72 ore, grazie anche alla solidarietà dimostrata da clienti e fornitori – ha raccontato di avere scelto i pandori Melegatti come dono: «Ultima settimana prima della pausa natalizia, in azienda si consegna la strenna a tutti i dipendenti e collaboratori. Quest’anno abbiamo deciso di acquistare circa 600 pandori direttamente da Melegatti, per sostenere concretamente un’importante realtà che ha contribuito a creare la storia e la tradizione dell'industria alimentare italiana».
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