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Questo articolo è stato pubblicato il 04 giugno 2010 alle ore 20:17.
Il caro-pedaggi, con punte del 5% su alcune tratte, ci sarà. Nessuno lo conferma ufficialmente per ora, sia chiaro: bocche cucite all'Anas, ad Autostrade per l'Italia, all'Aiscat. Nessuno lo smentisce, però, e non potrebbe essere altrimenti: le concessionarie non sono disposte a tenersi sul groppone il sovracanone calcolato sulla base della percorrenza chilometrica e, almeno nel caso di Autostrade per l'Italia, la convenzione dà ampie garanzie che questo non accadrà.
Escogitato dalla manovra a sorpresa, al quarto comma dell'articolo 15, il sovracanone serve per mettere a posto il bilancio Anas e per portare i ricavi di mercato (rispetto ai trasferimenti del Tesoro) oltre la soglia del 50% che segna l'appartenenza della società alla pubblica amministrazione e la sua sottomissione alle regole di Maastricht.
Il millesimo di euro per chilometro a vettura e i tre millesimi per i mezzi pesanti sembrano una sciocchezza. Se aggiunti agli attuali pedaggi, però, segnano incrementi per gli utenti che oscillano fra l'1,5% e il 5% dal 1° luglio 2010 e altrettanto dal 1° gennaio 2011. Peseranno più sui Tir che sulle autovetture. Come mai il caro-pedaggi finora era rimasto nascosto? Proprio perché nella norma si parla di aumento del canone pagato dalle concessionarie all'Anas e non di aumento del prezzo al casello. Ma le concessionarie sono certe di avere tutti gli strumenti per trasferire l'aumento sulle tariffe, evitando che resti accollato al loro conto economico.
Dall'Anas nessuno nega che il meccanismo alla fine potrebbe essere questo. Minimizzano, semmai, dicendo che l'impatto non sarà così alto. La matematica, però, non è un'opinione. Facciamo un esempio ipotizzando proprio che si verificherà il trasferimento integrale dell'aumento agli utenti. Dal sito Autostrade si evince che il pedaggio per i 209 chilometri della Roma-Napoli costa oggi 11,60 euro.
Un millesimo a chilometro significa 209 millesimi, quindi 0,2 euro con l'arrotondamento. Il pedaggio passerebbe da 11,60 a 11,80, che significa un incremento dell'1,7 per cento. Se si prende però un Tir di classe 3, i tre millesimi a chilometro si traducono in aumento da 15 euro a 15,60. In questo caso l'aumento è del 4 per cento.