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Questo articolo è stato pubblicato il 08 luglio 2010 alle ore 08:46.
«Porre la fiducia è stato un atto di coraggio. Se il governo dovesse andare sotto andiamo a casa». Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi, parlando della manovra economica, nel corso di un'intervista a Studio Aperto.
Intanto l'ultima polemica è nata sulle misure per le assicurazioni: stretta fiscale da 234 milioni di euro l'anno sulle imprese di assicurazione. Lo prevede l'emendamento alla manovra depositato ieri dal relatore Antonio Azzollini (Pdl). Viene fissata nel 10% la quota di indeducibilità delle variazioni delle riserve tecniche obbligatorie del ramo vita. Pronta la reazione, negativa, dell'Ania, il presidente Fabio Cerchiai parlando a Radio 24 ha definito assurda e controproducente la stretta sulle assicurazioni. (Ascolta l'audio)
Con il secondo acconto Ires 2010 le società di assicurazione dovranno garantire da subito all'erario non meno di 88 milioni di euro. Nel pacchetto presentato al Senato in commissione bilancio hanno trovato posto, oltre alle novità su sicurezza, certificati verdi, quote latte, anche le misure fiscali per imprese e autonomi. Con due misure sollecitate da imprese e autonomi: la possibilità di compensare i crediti vantati dall'imprenditore con la pubblica amministrazione con eventuali debiti iscritti a ruolo; l'avvio di un'attività con una semplice autocertificazione.
Gli emendamenti alla manovra intervengono anche sul processo civile: spazio agli ausiliari del giudice per decidere le cause ritenute prioritarie e ridurre i costi della giustizia. Questo mentre aumenterà il contributo giudiziario per appello e ricorso in cassazione.
Berlusconi domani incontrerà i governatori delle regioni a Palazzo Chigi.
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