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Questo articolo è stato pubblicato il 11 luglio 2010 alle ore 14:20.
ROMA - A vincere la resistenza dei comuni c'ha pensato la «municipale». Intesa come l'imposta unica sugli immobili che, insieme alla cedolare secca al 23%, sosterrà il futuro fisco municipale. Con l'obiettivo di portare nella casse asfittiche dei sindaci 5-10 miliardi di risorse aggiuntive oltre ai 25 promessi. Parola del ministro della Semplificazione Roberto Calderoli che definisce i sindaci «più lungimiranti dei governatori».
Come avete convinto i comuni ad accettare i tagli?
Come Chiamparino e Castiglione possono confermare la Lega si è battuta da subito per trovare un punto d'incontro tra governo e autonomie. Abbiamo portato avanti insieme la politica delle formichine: qualcosa l'hanno ottenuto da subito in manovra e qualcosa su punti programmatici e autonomia tributaria l'avranno in autunno. I sindaci hanno detto: abbiamo 1,5 miliardi di tagli il primo anno e 2,5 il secondo, vediamo se possiamo rimodulare il taglio alla luce dell'attuazione del federalismo. Vediamo se possiamo rinunciare a un miliardo nel 2011 e recuperare gli altri 500 nel 2012. È una soluzione che può starci visto che dal federalismo gli entreranno 5-6 miliardi in più.
Da dove?
Facciamo insieme i conti: in Italia ci sono 2 milioni di immobili fantasma. Diamogli un valore ipotetico di 50mila euro ognuno. Viene fuori una base imponibile ipotetica di 100 miliardi. Immaginiamo di introdurre un'imposta forfettaria del 5% ed ecco i 5 miliardi di cui parlavo.
Ma non è un condono?
Non faccio condoni. Una volta emersi, gli immobili andranno accatastati e registrati. Poi ci sarà la tassazione Irpef sugli affitti. A regime tutte queste cose diventano fonte di reddito a seconda dell'uso, fermo restando che la prima casa non si tocca.
Irpef sugli affitti significa cedolare secca al 20%?
L'ipotesi di equilibrio sarebbe una cedolare secca intorno al 23 per cento. Sopprimendo la tassa per la registrazione dei contratti e sanzionando chi non li registra. La mia idea, ma devo parlarne con Tremonti, è dire: ti tasso a metà l'affitto e ti do X mesi per regolarizzarlo ma se non lo fai te lo sequestro per cinque anni. Accanto a questo si potrebbe prevedere un meccanismo premiale per chi affitta che vada in direzione del quoziente familiare. Certo dovrò convincere Tremonti. Ma in fondo all'inizio era determinato sulla riforma fiscale, ora si è convinto che la riforma fiscale è la riforma federalista.