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Questo articolo è stato pubblicato il 14 ottobre 2010 alle ore 07:44.
Le Fiamme gialle sulle consulenze da oltre 100mila euro occultate al fisco da professionisti e autonomi hanno chiuso soltanto il primo tempo. Nel mirino del Nucleo speciale entrate della Guardia di finanza finiranno a breve i professionisti "incapienti", ovvero quelli che forse si credono anche un po' più astuti dei 400 evasori totali già stanati dalla Gdf e che nascondono al fisco una parte delle consulenze incassate nella speranza che quanto dichiarato possa convincere i "controllori" a non pretendere l'intero monte-tasse dovuto.
In terza battuta sarà il turno di dipendenti e pensionati che arrotondano stipendi e ratei mensili con collaborazioni occasionali e su cui è stata operata una ritenuta d'acconto. In sostanza saranno incrociati i dati dei contribuenti non titolari di partita Iva che presentano più Cud (certificazione unica dei redditi) ma che non hanno effettuato alcun conguaglio su eventuali compensi extra percepiti nell'anno. Anche in questo caso si tratta di emolumenti soggetti a ritenuta alla fonte.
Nell'intervallo tra i tre tempi dell'operazione "income zero", così come etichettata dalle Fiamme gialle, potrebbe trovar spazio anche un possibile incrocio dei dati sugli studi associati dei professionisti. A chiudere la partita saranno, comunque, gli amministratori di condominio che potranno vedersi contestare compensi non dichiarati per prestazioni di servizi erogati al fine di soddisfare le esigenze e le pretese dei condomini. In questo caso è ipotizzabile che i dati da "far girare" siano quelli indicati nel quadro AC del modello 770 con quelli delle società intervenute magari per spurgare pozzi neri o per interventi di pulizia delle scale o di ristrutturazione.
Un'operazione complessa e che si inquadra in quell'azione mirata che la Guardia di finanza conduce nel contrasto a tutto tondo all'illegalità economica. Il tutto, in questo caso, seguendo un unico filo conduttore: l'incrocio dei dati contenuti nel modello 770 e le ritenute operate dai sostituiti d'imposta messe in bella mostra in una sorta di elenco clienti-fornitori in grado di fotografare fedelmente gli importi corrisposti nel corso dell'anno.
La ritenuta d'acconto è dunque la "spia" dell'evasione. Nella prima parte dell'operazione condotta sulle consulenze nascoste al fisco da medici, architetti, ingegneri, geometri, giornalisti, attori e psicologi, solo per citare alcune delle attività di lavoro autonomo sottoposte a controllo, l'elaborazione informatica ha consentito al Nucleo speciale entrate delle Fiamme gialle di evidenziare le diverse posizioni dei professionisti attraverso l'esame della «Comunicazione dati certificazione lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi (quadro AU del modello 770/S) presentate all'agenzia delle Entrate dai sostituti d'imposta che hanno corrisposto, negli anni 2004, 2005 e 2006, compensi per prestazioni di lavoro autonomo nell'esercizio di arti e professioni o per prestazioni non svolte abitualmente.