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Questo articolo è stato pubblicato il 19 ottobre 2010 alle ore 07:39.
Il filo rosso è quello dell'impegno civile e della responsabilità professionale. Contro il pregiudizio collettivo che talvolta associa il commercialista a un «consulente» dell'evasore fiscale. Invece, quattro progetti di legge per tutelare il contribuente ed evitare il ricorso facile ai condoni, sul credito alle pmi, le società professionali e i fallimenti delle persone fisiche.
È denso il programma che animerà il secondo congresso dei dottori commercialisti e degli esperti contabili che si apre giovedì 21 ottobre e chiuderà i battenti sabato 23 a Napoli, nei padiglioni della Mostra d'Oltremare (scrivete a unagiornataconilfisco@ilsole24ore.com per raccontare le vostre storie professionali). Tre giorni di dibattiti su fisco, economia, federalismo, green economy, conciliazione e mediazione civile, controllo legale dei conti e riforma delle libere professioni, ai quali parteciperanno politici ed esperti nazionali e internazionali, come l'economista e premio nobel Amartya Sen.
Il titolo scelto – «Per un Paese migliore» – ha sottolineato il presidente dei commercialisti, Claudio Siciliotti, «esprime la volontà della categoria di avanzare proposte concrete per la fuoriuscita dall'attuale crisi». Il Congresso è, infatti, strutturato in dodici tavole rotonde. Quattro dedicate ai "progetti", quattro alle "idee" e quattro alle "esperienze".
I quattro progetti "chiavi in mano" verranno presentati dai commercialisti a Napoli. Il primo riguarda l'attribuzione di un upgrade costituzionale allo statuto del contribuente, per evitare le troppe norme retroattive in ambito tributario, ma anche la possibilità di vincolare a una maggioranza qualificata (dei due terzi del Parlamento) l'approvazione di un condono.
La seconda proposta riguarda l'istituzione di una procedura agevolata di accesso al credito da parte delle micro, piccole e medie imprese: in pratica, il conferimento ai commercialisti – previo accordo con Abi e Unioncamere che sarà siglato proprio a Napoli venerdì mattina – della possibilità di assegnare un "bollino blu" di certificazione della solidità patrimoniale e dei bilanci delle Pmi, cosicchè sia più facile e veloce l'apertura di credito. Si parlerà, poi, anche di società ad hoc per i liberi professionisti, come tassello preferenziale di una riforma del comparto che stenta a tradursi in un progetto compiuto. Infine, un progetto che preveda forme concorsuali di "fallimento" civile per tutti quei soggetti – singoli, famiglie, piccolissimi imprenditori – che, per natura, non possono dichiarare fallimento ma che, se sovraindebitati, rischiano di restare per anni legati alle loro passività pregresse senza riuscire a reinserirsi nel circuito imprenditoriale o nel ciclo dei consumi (da cui sono rimasti schiacciati).