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Questo articolo è stato pubblicato il 18 ottobre 2010 alle ore 17:25.
In occasione del secondo congresso nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, in programma a Napoli dal 21 al 23 ottobre, abbiamo invitato i nostri lettori commercialisti ed esperti contabili a inviarci il racconto di una "giornata con il fisco". Altri sono in arrivo e il contributo è aperto a tutti i professionisti che vogliano inviarci analoghi appunti e riflessioni sul tema. Scrivete le vostre storie nella spazio dei commenti in fondo al testo dell'articolo.
Le esperienze negative sono quelle che si ricordano meglio e che restano più impresse in quanto, purtroppo, come professionisti ci rendono la vita difficile.
Tre fratelli dichiarano nel 2001 una plusvalenza pro quota relativa a redditi diversi per aver ceduto un terreno edificabile a un costruttore e realizzato quindi una plusvalenza da tassare pro quota in capo a ciascuno come reddito diverso; correttamente versano l'imposta.
Successivamente a distanza di quattro anni il compratore, in relazione a un vincolo non indicato nell'atto di cessione, che limitava i metri cubi edificabili, ottiene con sentenza passata in giudicato, la rescissione del contratto e la restituzione del corrispettivo pagato previa restituzione della proprietà del terreno ai fratelli. I fratelli hanno quindi pagato un imposta che non era dovuta e presentano quindi istanza di rimborso per la restituzione di quanto versato all'agenzia delle entrate competente per territorio: due volte Venezia, una Treviso (competente è l'agenzia nella cui provincia ha la residenza il contribuente).
Nel giro di sei mesi l'agenzia di Venezia restituisce l'imposta percepita di cui è venuto a mancare il presupposto impositivo. Sentita dopo sei mesi l'agenzia di Treviso, la stessa mi informa che non ha ancora avuto tempo di visionare la pratica. Più volte, pressato dal cliente che ha visto i fratelli soddisfatti, chiedo senza risultato informazioni. Alla fine esasperato presento ricorso presso la Commissione tributaria provinciale competente, che devo dire con efficienza, in breve tempo fissa l'udienza per la discussione.
Mi presento alle 15 del pomeriggio sotto una pioggia torrenziale e come consuetudine attendo il mio turno per la discussione per circa due ore… Tutti i ricorsi vengono fissati all'ora di inizio delle udienze anche se tu sei il 10° in lista di attesa. Al momento della discussione il relatore mi comunica la cessata materia del contendere in quanto l'Ufficio mi ha dato ragione.