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Questo articolo è stato pubblicato il 21 ottobre 2010 alle ore 08:45.
ROMA - Disboscare le 242 voci di agevolazioni e sconti fiscali oggi esistenti sarà la vera partita su cui si giocherà la riforma fiscale. Complessivamente valgono 142 miliardi di euro e da questo mare magnum sarà possibile reperire parte delle risorse necessarie per riscrivere il fisco del futuro. Non solo.
L'altro passaggio chiave sarà la lotta a tutte le forme di evasione ed elusione fiscale e ancor prima una ricognizione tra le pieghe del bilancio con la possibilità di arrivare a un tavolo sulla spesa pubblica «per dare un volto alle singole voci».
Il processo di semplificazione, che è una delle tre direttrici su cui si muoverà l'intera riforma, partirà dunque dalla razionalizzazione di questi regimi. E sarà uno degli esercizi più complessi e delicati che attende il tavolo di confronto tra governo e parti sociali. Come ha precisato ieri il ministro dell'Economia ai rappresentanti delle associazioni di categoria e dei lavoratori, si dovrà procedere alla «verifica di quanti regimi siano ancora necessari, quanti e quali saranno quelli invece da modificare». In sostanza una razionalizzazione «a servizio dell'intera macchina fiscale». Il tutto nella convinzione, ha precisato Tremonti, che ognuno dovrà essere disposto a cedere qualcosa in funzione di un interesse generale.
Nell'attuale sistema tributario esiste una vera e propria giungla di sconti stratificatisi negli ultimi quarant'anni e di cui beneficiano persone fisiche, imprese o enti no profit. Cui si aggiungono quelle sui consumi e sui negozi giuridici come le compravendite. La famiglia, il lavoro e la ricerca saranno le priorità della riforma. E sfogliando le 15 pagine di tabelle distribuite ieri - in cui i tecnici dell'Economia e delle Finanze hanno evidenziato una ad una tutte e 242 le voci di agevolazioni oggi esistenti contabilizzate per il triennio 2011-2013 - quelle dedicate ai nuclei familiari 18,3 miliardi di minor gettito, pari al 20% degli oltre 88,5 miliardi complessivi di agevolazione di cui oggi beneficiano le persone fisiche.
Sul fattore famiglia, secondo le intenzioni del ministro, occorre anche procedere a ulteriori razionalizzazioni, come ad esempio il possibile accorpamento tra le detrazioni e le esenzioni fiscali riconosciute dal fisco e gli assegni familiari erogati dall'istituto di previdenza. L'obiettivo potrebbe dunque essere quello di arrivare a prevedere una sola voce di costo per le casse dello Stato.