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Questo articolo è stato pubblicato il 28 ottobre 2010 alle ore 09:34.
Nelle richieste delle categorie e dei contribuenti sulle comunicazioni delle operazioni con paesi black list, spunta la "moratoria" sulle sanzioni per un primo periodo di applicazione della norma. Un'esigenza sentita almeno quanto la proroga. Anzi, per la proroga il timore è che arrivi (qualora arrivi) troppo tardi, quando i contribuenti e i professionisti avranno già fatto la corsa per adempiere, come che sia, nei termini previsti. Il rischio, insomma, è che quando la proroga dovesse essere ufficializzata molti potrebbero aver già fatto la comunicazione. E così un periodo di tolleranza sulle sanzioni darebbe tranquillità, anche perché sono ancora molti i dubbi non risolti, come del resto segnalano gli operatori.
Per Enrico Zanetti, coordinatore dell'ufficio studi del Consiglio nazionale dei commercialisti, «i molti dubbi che ancora ci sono rappresentano un ostacolo alla compilazione in tempi rapidi della comunicazione». Solo a titolo esemplificativo Zanetti cita la nozione di operatore economico a proposito dei soggetti esteri, il tema delle importazioni, che i commercialisti riterrebbero escluse dall'obbligo di comunicazione (contrariamente a quanto affermato dalle Entrate). E anche a considerarle rilevanti, resta il dubbio su quale valore – tra quello doganale (in genere più alto) e il corrispettivo – prendere come riferimento.
Una questione pratica importante è quella della documentazione da considerare ai fini dell'individuazione della periodicità: per farlo, occorre risalire a luglio o a gennaio 2010 a seconda dei casi. La questione è segnalata da Andrea Trevisani di Confartigianato e Claudio Carpentieri di Cna. Secondo Trevisani, inoltre, «per i rapporti con stabili organizzazioni o rappresentanti fiscali occorre risalire tutta la catena a monte per vedere se l'ultimo soggetto è in un paese black list. Non è facile e richiede tempo».
Carpentieri, a sua volta, cita il problema dei semplificati, per i quali è molto complicato, se non impossibile, andare a seguire i pagamenti per prestazioni di servizi. «In pochi giorni lavorativi dall'arrivo della circolare – afferma – non c'è tempo di fare un lavoro ben fatto». I rappresentanti delle due associazioni ribadiscono l'importanza di un periodo di tolleranza sulle sanzioni come avvenuto per gli elenchi Intrastat. E Beniamino Pisani di Casartigiani segnala il problema del "pregresso" anche per quanto riguarda le note di credito.