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Questo articolo è stato pubblicato il 07 ottobre 2011 alle ore 19:17.
L'ultima modifica è del 07 ottobre 2011 alle ore 11:24.

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Condono sì, condono no. Una ridda di commenti sulla possibilità di un condono fiscale ed edilizio si rincorre per tutta la giornata. Il Pdl procede in ordine sparso: Frattini smentisce il condono, Cicchitto e Gasparri confermano. E il sottosegretario Rosso preme l'acceleratore. Poi la nota di Palazzo Chigi. «Il governo non ha preso e non prende in considerazione ipotesi di condono. Indiscrezioni del genere a riguardo sono prive di fondamento e vengono escluse nel modo più totale». Ecco favorevoli e contrari.

Frattini: il condono non è materia di discussione
«Il condono non è mai stato materia di discussione nei nostri incontri. È una notizia priva di fondamento», aveva detto questa mattina il ministro degli Esteri, Franco Frattini, a Radio Anch'io, parlando delle possibili misure per il decreto sviluppo, il cui varo è stato nuovamente rimandato dall'Esecutivo. E a fine giornata «abbiamo perso una intera giornata con il solito teatrino della politica».

Il Pdl in realtà insiste per due condoni e una patrimoniale light
In realtà il Pdl, anche per voce del capogruppo alla Camera, Fabrizio Cicchitto, aveva rilanciato proprio su due condoni, quello fiscale e quello edilizio, e su una patrimoniale light. Si sarebbe trattato di misure una tantum alle quali, però si oppone il Tesoro. «Si sta discutendo di tutto, tutte le ipotesi sono sul tappeto», ha confermato Cicchitto, rispondendo a chi gli chiedeva oggi se il governo sta pensando a un condono per reperire risorse da destinare allo sviluppo. «Possiamo considerare tutte le misure, fiscali, di condono, di vendita di immobili, se sono collegate a un'operazione storica per la riduzione del debito e non iniziative spot», ha puntualizzato il presidente dei senatori Pdl, Maurizio Gasparri. E mentre il decreto è ancora in itinere, il varo è nuovamente slittato: la nuova data sarebbe quella del 20 ottobre, al rientro del premier Berlusconi da Bruxelles.

Il sottosegretario Rosso su Equitalia: stralciare le posizioni pregresse
In pista per il condono fiscale anche Roberto Rosso, sottosegretario alle Politiche Agricole e Forestali, in quota Pdl.«Aiutiamo lo Stato aiutando i cittadini: la prioritá è fare cassa, evitando però fenomeni economici depressivi. Da un anno assistiamo in tutta Italia a proteste contro Equitalia da parte dei contribuenti onesti, ma in difficoltá. Il governo deve rispondere con uno stralcio delle posizioni pregresse attraverso un condono». La sua ricetta prevede «subito una proposta di legge in Parlamento per correggere il tiro e assicurare incassi certi e consistenti allo Stato: riduzione del 50% dell'importo totale di debiti e tasse dovuti degli ultimi 10 anni, con conseguente azzeramento di interessi, aggi, more e sanzioni accessorie per chi paga entro il 2011». Poi per chi paga entro i primi sei mesi del 2012, invece, «solo il 30% del capitale dovuto. Infine, per chi regolarizza la posizione con l'erario ed Equitalia entro il 31 dicembre 2013, data del raggiungimento del pareggio di bilancio, resta invece solo il pagamento del capitale».

Calderoli: condono? Roba da Repubblica delle Banane
«Il condono? Roba da Repubblica delle Banane», sentenzia il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli. «Non possiamo certo pensare al condono per determinare le politiche di sviluppo e poi, già il fatto di parlarne, crea danno perchè per le prossime scadenze determina un crollo del gettito».

Di Pietro: il governo cerca di approntare l'ennesimo condono
Intanto da Faceboook il leader dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro scrive che «Il governo sta cercando di approntare l'ennesimo condono. Siamo evidentemente alla soglia dell'eversione democratica e prima che il paese esploda mi auguro che il Capo dello Stato, con un messaggio alle Camere, inviti, anzi ordini che ognuno stia al suo posto perché nello Stato di diritto c'é la divisione dei poteri».

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