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Questo articolo è stato pubblicato il 09 gennaio 2012 alle ore 11:42.

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È «necessario incutere un sano timore» in chi evade il fisco e operazioni come quelle svolte a Cortina d'Ampezzo sono un «deterrente per far sapere che l'Agenzia lavora e scoraggiare gli evasori». Sono queste le parole del direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, intervistato da Maurizio Belpietro nel programma La Telefonata di su Canale 5.

Befera, durante la trasmissione, ha anche annunciato che nel 2011 la lotta all'evasione fiscale ha fruttato il recupero di circa 11 miliardi: «Il risultato maggiore non è dato dal recupero seguito ai controlli ma dal versamento spontaneo di soggetti che alzano l'asticella dell'autotassazione». Il direttore dell'Agenzia ha anche sottolineato l'importanza di Equitalia, bersaglio di intimidazioni e minacce:
«Se fermiamo Equitalia, che è l'ultima società della filiera di riscossione delle imposte, fermiamo tutti e l'evasione riaumenta perché se l'evasore sa che nessuno riscuoterà quanto lui non ha pagato continuerà ad evadere».

Il funzionario ha anche ammesso che alcuni errori sono stati commessi ma questi sono stati numericamente poco rilevanti rispetto ai risultati:
«Tutto ciò che Equitalia fa lo fa sulla base di leggi che dicono come deve comportarsi, se c'è qualcosa da rivedere siamo disposti a collaborare non metto in dubbio che ci siano stati errori, ma generalizzare sulla base di 1.000 errori a fronte di 10 mila cartelle significa applicare la legge dei piccoli numeri».

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