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Questo articolo è stato pubblicato il 23 gennaio 2012 alle ore 15:43.

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Il superbollo inizialmente non sarà dovuto. Lo diventerà, esattamente come il bollo normale, solo a partire dal sesto anno di vita della vettura. E peraltro a quel punto verrà applicato con un meccanismo più penalizzante rispetto al bollo normale. Un caso che illustra molto bene i paradossi cui si va incontro quando un sistema di tassazione non è orientato in base a un solo criterio ma per una sua parte risponde a un'esigenza (la promozione dell'ecologia, che porta quasi sempre ad avvantaggiare i modelli più recenti) e per un'altra parte risponde a un'altra (l'equità, intesa come considerazione della capacità contributiva del singolo cittadino, che comporta viceversa sconti fiscali all'aumentare dell'anzianità del veicolo). Ecco perché.
L'esenzione per i primi cinque anni è "figlia" dell'incentivo all'ecologia contenuto da decenni nelle regole tariffarie del bollo auto normale (Dpr 39/53): come ha chiarito la circolare 49/E dell'8 novembre 2011, il fatto che il superbollo sia tecnicamente un'addizionale erariale del bollo normale comporta che a esso siano estesi in casi di esenzione, uno dei quali riguarda appunto i veicoli che dalla carta di circolazione risultano a propulsione completamente elettrica.
Trascorsi i cinque anni, si entra nell'ambito di applicazione dell'articolo 17 della legge 449/97, che per il bollo dei veicoli elettrici prevede una riduzione permanente del 75%. Però il superbollo a questo punto è dovuto per intero: la stessa circolare 49/E puntualizza che le sue norme istitutive (Dl 98/11, articolo 23 e Dl 201/11, articolo 16) non lasciano spazio a riduzioni di questo tipo. Non è noto se ciò sia una vera volontà del legislatore o soltanto una "distrazione" (nel senso che nella scrittura di queste norme non si è tenuto adeguatamente conto delle tante complicazioni e modulazioni del bollo auto).
Sta di fatto che, finito il quinquennio di esenzione, una Tesla Roadster 2.5 (da 288 CV, equivalenti a 211 kW, quindi 26 oltre la soglia fissata dal Dl 201/11) sarà gravata da 520 euro di superbollo (20 euro per ognuno dei 26 kW "in eccesso"). In altri termini, il primo proprietario (persona tanto facoltosa da poter sborsare circa 120mila euro per l'acquisto) non dovrà versare né bollo né superbollo. Dopo cinque anni, è altamente probabile che abbia rivenduto la vettura a una persona con minori disponibilità economiche, che però dovrà pagare 520 euro solo per il superbollo. Il paradosso, comunque, sarà così evidente solo per un anno: dopo scatterà il primo livello dell'unico tipo di riduzione che il Dl 201/11 ha riconosciuto, quello in base all'età. Il primo sconto fiscale matura al sesto anno di vita dell'auto (contato a partire dal 1° gennaio dell'anno successivo a quello di costruzione o di prima immatricolazione) e ammonta al 40%. Dunque il superbollo diventa di 312 euro (12 x 26), per poi scendere a 156 euro (6 x 26) all'undicesimo anno e a 78 (3 x 26) al sedicesimo, azzerandosi del tutto al ventunesimo (e probabilmente anche al ventesimo, visto che la Tesla probabilmente entrerà subito nell'elenco dei modelli d'interesse storico riconoscibili dall'Asi – Automotoclub storico italiano – e come tale potrà beneficiare dell'esenzione allo scoccare del ventesimo anno, come dispone l'articolo 63 della legge 342/00).

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