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Questo articolo è stato pubblicato il 27 gennaio 2012 alle ore 10:22.

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ROMA - Il 2013 non passerà alla storia solo come l'anno del pareggio di bilancio. Insieme con il deficit sarà azzerata anche la crescita degli adempimenti burocratici prodotti da ogni singola amministrazione. La «norma-madre» del decreto che verrà varato oggi dal Consiglio dei ministri è fissata nell'articolo 3 e promette una svolta epocale nei rapporti di imprese e cittadini con la Pa. Si prevede che entro gennaio ogni amministrazione invii alla presidenza del Consiglio un «bilancio» dei nuovi atti introdotti e di quelli soppressi e, in caso di saldo positivo, il Governo adotta regolamenti propri per cancellare gli oneri in eccesso.

Sempre dal prossimo anno è prevista una drastica semplificazione delle procedure per l'esercizio dell'attività d'impresa o l'avvio di nuovi impianti produttivi: il Governo indicherà, sulla base della sperimentazione di procedure veloci adottate su convenzione con le associazioni datoriali nel corso di quest'anno, quali saranno gli atti fondamentali da produrre (Scia, semplice comunicazione, autorizzazione ambientale o autocertificazione) in ogni ambito di attività. E ancora, sempre in collaborazione con le organizzazioni d'impresa, si avvia un processo di razionalizzazione dei controlli che vengono periodicamente effettuati in azienda, con l'obiettivo di accorparli il più possibile per assicurare un calendario certo di visite. Inoltre le amministrazioni dovranno pubblicare sul proprio sito e sul portale www.impresainungiorno.gov.it la lista dei controlli a cui sono assoggettate le imprese.

Ancora: dal gennaio 2013 sarà operativa la Banca dati nazionale dei contratti pubblici ove sarà raccolta tutta la documentazione necessaria per le imprese che lavorano con la Pa (appalti e gare di ogni genere), documentazione che sarà così a disposizione di tutte le amministrazioni (l'aggiornamento sarà tenuto dall'Autorità di vigilanza sui contratti e i lavori pubblici) assolvendo le imprese dall'onere di produrli a ripetizione. Per gli appalti arriva la responsabilità solidale tra datore di lavoro, appaltatore ed eventuali subappaltatori.

Accanto a semplificazioni procedurali il decreto, che è già stato ribattezzato «libera Italia», prevede poi tagli immediati. Viene eliminato, per esempio, l'obbligo di redazione del Documento programmatico per la sicurezza, ultima tappa di una semplificazione degli adempimenti in materia di privacy introdotti l'anno scorso. Per le piccole imprese arriva poi una semplificazione attesa da anni: l'autorizzazione unica ambientale, che le libera dall'obbligo di inviare comunicazioni e certificati di idoneità a diverse amministrazioni.

Per meglio lavorare con una Pa sempre più orientata alla digitalizzazione integrale le imprese che ancora non l'hanno fatto dovranno dotarsi, entro giugno, di un indirizzo di posta elettronica certificata, perchè sarà questo il canale di dialogo privilegiato con ogni ufficio le cui pratiche amministrative dovranno essere assicurate in tempi certi, altrimenti ci si potrà rivolgere a un dirigente responsabile con il quale concordare nuove scadenze.
Novità anche in materia di lavoro. Vengono rese più rapide le assunzioni di lavoratori extra-Ue per impieghi stagionali. Nel caso il datore di lavoro proponga il contratto a termine allo stesso dipendente che ha già lavorato con lui l'anno prima e poi è reimpatriato, questo lavoratore si vedrà riconosciuto entro venti giorni il rinnovo del permesso di soggiorno. Alle aziende coinvolte il programmi di ricerca è riconosciuta la facoltà di definire una società «capofila» che potrà rappresentare con voce unita tutte le altre nei rapporti con le Pa. Il decreto si completa, come anticipato ieri, con una serie di micro-semplificazioni per il commercio al minuto (dagli ambulanti ai panificatori agli autoriparatori) e con la proroga fino al maggio 2013 del credito d'imposta per le nuove assunzioni nelle imprese del Sud.

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