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Questo articolo è stato pubblicato il 16 giugno 2010 alle ore 15:01.
Dalla libertà di approvigionamento dei gestori della rete dei carburanti alla liberalizzazione della vendita di tutti i medicinali a carico dei cittadini, dalla riforma degli ordini professionali all'abolizione della clausola di massimo scoperto, fino alla separazione proprietaria della rete di trasporto del gas. Il partito democratico affila le armi contro la manovra e presenta una nuova "lenzuolata" di liberalizzazioni e semplificazioni, che saranno trasformati in emendamenti alla manovra. A illustrarli, in una conferenza stampa, il segretario del Pd, Pierluigi Bersani. «Noi chiediamo che le liberalizzazioni entrino nella manovra. Si tratta di misure che spostano 10 miliardi di euro nelle tasche dei consumatori, una piccola lenzuolata su cui sfidiamo il governo a dirci se intende continuare a fare delle chiacchiere o intende fare anche qualche fatto».
Una sfida che si articola in sedici pagine dove vengono riprese molte delle proposte contenute nella terza lenzuolata dell'allora ministro dello Sviluppo economico. Proposte che non furono convertite in legge a causa della fine anticipata della scorsa legislatura. Si tratta però solo di un primo passo perché come chiariscono i democratici nella premessa del documento presentato oggi dal numero uno del Pd «gli emendamenti alla manovra non sono esaustivi rispetto a tutto quello che si può fare». Ulteriori proposte, garantiscono i Democrats, «saranno avanzate durante l'esame del ddl annuale sulla concorrenza di cui il Pd auspica una immediata approvazione in Consiglio dei ministri».
Si parte dal mercato dei carburanti dominato, si legge nel documento del Pd, «da un oligopolio costituito da 8 società integrate verticalmente». La ricetta dei democratici suggerisce di «modificare la disciplina normativa che oggi regola i rapporti contrattuali di fornitura di carburante per la vendita al dettaglio tra produttori (che nel 60% dei casi sono anche proprietari degli impianti di distribuzione) e i gestori dei singoli punti di vendita». Ma non è l'unico step. Perché la proposta passa anche attraverso l'attenuazione del «vincolo di esclusiva» presente negli attuali contratti. Fissando così un tetto del 50% all'acquisto in esclusiva «in modo che il singolo esercente al dettaglio possa diventare un imprenditore commerciale autonomo per la restante parte». Inoltre i democratici propongono di assegnare in via straordinaria e temporanea all'Acquirente unico spa (cui è affidato per legge il ruolo di garante della fornitura di energia elettrica) «di esercitare anche attività di commercio all'ingrosso dei carburanti». Un pacchetto che garantirebbe un risparmio complessivo di 2 miliardi di euro.