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Questo articolo è stato pubblicato il 04 luglio 2010 alle ore 15:42.
In vista dell'appuntamento parlamentare di domani per mettere a punto la manovra governativa studiata da Tremonti - e oggetto in questi giorni di numerosi "aggiustamenti" tra annunci, "refusi" e smentite - la presidente della Confindustria, Emma Marcegaglia, e Rete Imprese Italia (Confcommercio, Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confesercenti) hanno ribadito le loro preoccupazioni sulle misure della manovra finanziaria relative alla riscossione (art. 38), alla compensazione dei debiti e crediti fiscali (art.31).
Sul tappeto c'è anche - da giorni - il mancato rinnovo della legge Tremonti ter (scaduta il 30 giugno) sugli incentivi per gli investimenti produttivi in grado di rilanciare l'economia e fare quindi riprendere all'Italia la via dello sviluppo.
In particolare, la proposta che è stata avanzata in commissione Bilancio al senato di portare da 150 a 300 giorni la durata massima della sospensione giudiziale degli atti di recupero dei crediti verso l'amministrazione «non risolve il problema, a fronte del fatto che la durata media dei soli procedimenti di primo grado supera i 700 giorni».
Secondo Confindustria e Rete Imprese Italia, se passasse questa norma «il contribuente sarebbe costretto (pena il pignoramento) a pagare gli importi richiesti, pur essendo ancora in attesa di sentenza e a fronte di pretese che nella grande maggioranza dei casi risulteranno successivamente non fondate». Il tutto non risulta quindi accettabile: darà infatti luogo a contenziosi, anche in punto di legittimità costituzionale, e in molti casi porterà a «conseguenze irreparabili, specie per le Pmi. Per rimediare al problema, occorre che la sospensiva duri almeno fino alla sentenza di primo grado».
La seconda misura che desta allarme è il divieto di effettuare compensazioni fra crediti e debiti fiscali in presenza di accertamenti anche di importo modesto (1.500 euro). Per le due associazioni, il «divieto di compensazione può essere imposto, ma solo quando vi sia la piena certezza del debito fiscale, ossia quando lo stesso sia iscritto a ruolo definitivo». Su questo versante potrebbe essere intervenuto un problema tecnico nelle varie riscritture del provvedimento.
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