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Questo articolo è stato pubblicato il 10 settembre 2010 alle ore 15:17.
«Non faremo mai rimanere l'Italia sospesa tra le elezioni anticipate e l'ipotesi di un governicchio tecnico». Lo afferma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso di un collegamento telefonico alla Scuola di formazione del Pdl a Gubbio. «Siamo sempre stati lontani dai giochi della politica politicante e da questo teatrino insulso e assurdo - spiega il premier -. Abbiamo lavorato anche ad agosto. La sinistra e gli antiberlusconiani non avranno mai la soddisfazione di vedere il nostro concorso nel precipitare l'Italia in una crisi politica con il paese sospeso tra le elezioni anticipate da una parte e l'ennesimo governicchio tecnico dall'altro».
Il premier ha aggiunto: «Abbiamo il dovere di andare avanti e dobbiamo realizzare tutte le cose che gli italiani si aspettano da noi. Abbiamo già programmato gli obiettivi per la fine della legislatura a partire dai cinque punti programmatici».
Nuovo attacco ai giudici
«Nel mio Paese la magistratura ha raggiunto un potere che non ha limiti. La magistratura deve essere potere dello Stato e non ordine dello Stato» ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel suo intervento di ieri al Forum sulla democrazia in Russia.
«Il fisco sia più equo»
Silvio Berlusconi riscopre un suo vecchio cavallo di battaglia: le tasse. Lo Stato, dice Berlusconi, deve chiedere ai propri cittadini non più di un terzo del proprio reddito: se le tasse sono più alte «il cittadino vive le tasse come un forto o una rapina». «Io da cittadino liberale - è il ragionamento del presidente del Consiglio - ho sempre pensato che un cittadino sente le tasse come giuste per ciò che lo Stato svolge in favore del cittadino». E per Berlusconi «è giusto un terzo» del reddito di un cittadino: «Se lo Stato ti chiede di più è eccessivo, se è più del 50% come succede in alcuni Paese il cittadino lo sente come un furto o una rapina». Dunque, è la conclusione, «importante per uno Stato democratico è che la richiesta del fisco sia equa, un terzo di quello che guadagna un cittadino».
Italia e Russia uniti da stima, amicizia e gas
L'Italia e la Russia sono unite da «stima e amicizia. Ma anche gli scambi economici ci uniscono» ha detto Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi al leader del Cremlino Dmitri Medvedev a Yaroslav. «Siete il primo fornitore di gas, importanti anche per il petrolio. Sono rapporti che ci hanno consentito di essere vicini in molte situazioni internazionali, come quando venne offerto a Ucraina e Georgia di entrare nella Nato e voi vi siete opposti, comprensibilmente. Viaggiamo bene insieme, siamo due paesi che ragionano nella stessa prospettiva».