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Questo articolo è stato pubblicato il 02 novembre 2010 alle ore 13:14.
La procura di Palermo avrebbe raccolto le dichiarazioni di una pentita su festini con droga e prostitute cui avrebbero partecipato politici anche dell'entourage del premier. La vicenda non trova conferme in procura, dove anzi si nega siano stati depositati verbali con tali dichiarazioni.
La pentita è Perla Genovesi, arrestata a luglio dai carabinieri nell'ambito di un'operazione antidroga, ora ai domiciliari. La donna era assistente parlamentare dell'ex senatore del Pdl Enrico Pianetta. Secondo indiscrezioni avrebbe riferito ai magistrati Marcello Viola e Gery Ferrara di essere entrata in contatto con un impiegato comunale di Campobello di Mazara (Trapani), Paolo Messina, e di essere stata coinvolta, tramite questi, in un traffico internazionale di stupefacenti.
Oltre a partecipare a festini a base di cocaina con politici locali del trapanese, la donna ha raccontato di avere trasportato la droga dalla Spagna per conto di Messina. Fermata, a Roma, ad un posto di blocco e trovata con la droga venne arrestata e poi rilasciata perché incinta, ma perse il posto di assistente parlamentare.
Ai magistrati la donna avrebbe riferito, in verbali che non sarebbero stati per ora depositati, di aver presentato una giovane cubista - un'italiana ventotenne che gli investigatori non avrebbero per ora rintracciato- a un personaggio politico poi diventato ministro e di avere saputo da questa ragazza di festini organizzati con persone vicine a Berlusconi in varie zone d'Italia.
Gli atti a Milano. Stiamo mandando tutti gli atti istruttori relativi ai presunti festini a base di sesso e droga di cui parla oggi la stampa alla procura di Milano che, secondo quanto ci pare di capire da una prima analisi dei fatti, è competente a indagare sul caso».
Lo ha detto il procuratore di Palermo Francesco Messineo, confermando l'intenzione dell'ufficio inquirente siciliano di trasmettere al capoluogo lombardo le dichiarazioni della «pentita» Perla Genovesi e di una escort 28enne sua amica, nota come Nadia, su presunti festini a base di sesso e droga che coinvolgerebbero uomini dell'entourage di Berlusconi.
«Sembra che i fatti che costituiscono reato - ha aggiunto - cioè quelli relativi al reclutamento di escort che avrebbero partecipato ai party a luci rosse siano avvenuti a Milano: da qui la competenza dei colleghi».