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Questo articolo è stato pubblicato il 09 novembre 2010 alle ore 16:28.
Ping pong a distanza sul trasporto ferroviario fra il presidente di Ntv, Luca Cordero di Montezemolo, il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli e l'ad di Fs, Mauro Moretti. Il numero uno di Ntv, nel corso di un'audizione alla commissione Trasporti della Camera, si è detto pronto a concorrere per le tratte non ad alta velocità, dal trasporto locale a quello merci e ha ribadito la richiesta di creare una autorità indipendente per il settore del trasporto ferroviario (richiesta condivisa dal presidente dell'Antitrust Catricalà) e di procedere alla separazione tra Fs e Rfi. «Anche se la costituzione dell'Autorità dei Trasporti garantirebbe in misura ampia la creazione di un mercato effettivamente competitivo - ha spiegato Luca Cordero di Montezemolo - la separazione proprietaria del gestore della infrastruttura rispetto all'operatore ferroviario "incumbent" appare il necessario tassello finale per la realizzazione di una completa ristrutturazione del settore».
Sulla separazione fra Rfi e Fs risponde a stretto giro il ministro Matteoli. «Se Montezemolo chiede di poter usufruire della rete con treni privati ha ragione, ma la separazione societaria è un altro tipo di problema che al momento non è in agenda», ha detto il ministro delle infrastrutture Altero Matteoli, entrando alla tavola rotonda organizzata da Business International.
Sempre a distanza giunge la risposta dell'ad di Fs, Mauro Moretti, a margine della presentazione del dossier tecnico di riqualificazione della linea ferroviaria fra Belgrado e Bar (investimento stimato 340 milioni di euro). «In altri paesi non esiste che ci sia un dibattito su autorità si o autorità no. È il governo che lo decide, non gli operatori interessati». E dice che «dove è stata fatta la separazione della rete, l'industria ferroviaria nazionale è scomparsa, come in Inghilterra». Parlando nello specifico della proposta di Montezemolo, l'ad ha evidenziato che «ognuno ha la sua concezione, ma l'importante non è come uno la pensa, ma sono le direttive europee. Non c'è una liberalizzazione astratta, la liberalizzazione si fa sulle regole, cioè sulle direttive europee a cui noi dobbiamo attenerci».
Nel corso del suo intervento Luca Cordero di Montezemolo si è detto pronto «a concorrere per tratte inferiori, locali, non ad alta velocità, quando si decidesse di aprire alla concorrenza». Ha sottolineato come il trasporto merci sia «fondamentale per le aziende», specie le medie e piccole. E quindi, «la non apertura reale delle merci é gravissima. Uno temi su cui le piccole e medie aziende si confrontano di più sono i tempi delle consegne. Già siamo tagliati fuori dai grandi porti europei, dall'altro abbiamo strade intasate e le autostrade sono quelle di quando eravamo ragazzi». Montezemolo ha anche sottolineato che «la liberalizzazione porterà alle casse dello Stato 120 milioni l'anno per 10 anni solo per affitto delle tratte, come é giusto e doveroso che sia», (N.Co.)