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Norme e Tributi Fisco

Partita aperta sull'ecobonus del 55%

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Questo articolo è stato pubblicato il 16 novembre 2010 alle ore 06:37.

Sul bonus del 55% la partita è ancora aperta. Nessuna ulteriore chance, invece, per nuovi interventi sul credito d'imposta alla ricerca, il cosiddetto voucher fiscale. Il governo, come ha già spiegato il relatore alla legge di stabilità e a quella di bilancio, Marco Milanese (Pdl), ha assicurato che la proroga dello sconto Irpef per i lavori di riqualificazione energetica degli edifici ci sarà anche nel 2011. «Stiamo valutando in queste ore se la proroga sarà inserita, come è naturale che sia, nel cosiddetto decreto milleproroghe o se al contrario, numeri permettendo, sia possibile anticiparlo già in aula con un emendamento alla legge di stabilità».

Quello del bonus del 55%, a ben vedere, è il solo vero nodo rimasto irrisolto nel corso dei lavori in commissione bilancio della Camera. Per altro l'emendamento proposto in commissione sabato scorso è stato rinviato per l'aula e tecnicamente non respinto, quindi puntualmente ripresentato. C'è da giurarci allora che proprio la proroga del 55%, fortemente voluta dalle opposizioni ma che non dispiace affatto ai finiani, diventi a questo punto il vero ago della bilancia sulla possibilità o meno che il governo cali in Aula la carta della fiducia per incassare l'approvazione della legge di stabilità.

Ma non solo all'Economia si fanno i conti sul reale costo della proroga. In queste ore il ministero dello Sviluppo economico ha portato all'attenzione del Tesoro e della maggioranza un'ipotesi alternativa, meno generosa ma considerata per questo più percorribile. Il sottosegretario Stefano Saglia, anche con il contributo dei dati dell'Enea, ha messo a punto una proposta che ridurrebbe l'impatto per lo stato a soli 150 milioni fissando però dei paletti decisamente più rigidi. «Si adotterebbe la diversificazione delle aliquote di detrazione – spiega Saglia – quella per finestre e impianti scenderebbe al 41% mentre verrebbe confermato il 55% per tutti gli altri interventi». In più verrebbero introdotti dei tetti di spesa per unità di misura, ovvero 440 euro per metro quadro per le finestre; 600 euro per metro quadro per il solare e 9.000 euro per gli impianti. Con onere complessivo per lo stato, attualizzato al 2010, che arriva appunto a 150 milioni. L'alternativa, secondo lo schema progettato dal ministero, potrebbe essere quella di finanziare i contributi equivalenti con risorse prelevate sulle tariffe.

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Nonostante lo sforzo dello Sviluppo, però, secondo Milanese l'ipotesi più plausibile attualmente è ancora quella di una proroga dell'agevolazione così com'è, al di là come detto del veicolo sul quale farla salire Dl o stabilità.

La legge di stabilità approda oggi all'esame dell'aula di Montecitorio. Ad aprire i lavori dell'assemblea sarà, comunque, il ddl bilancio, che con l'esame in commissione ha imbarcato voci importanti e che sono solo in attesa di conferma: una dall'Anci e dalla Lega con la restituzione ai comuni di 344 milioni di euro per il taglio dell'Ici 2008 sulla prima casa; l'altra dagli autotrasportatori che si sono visti confermare i 400 milioni stanziati con la passata finanziaria. Dopo l'esame del bilancio, senza che si arrivi al voto finale, si passerà alla legge di stabilità, una volta approvata si procederà alla nota di variazione e si chiuderà così definitivamente con il ddl bilancio il quale recepirà i nuovi numeri della legge di stabilità.

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