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Questo articolo è stato pubblicato il 30 dicembre 2010 alle ore 16:37.
La ferita per quella caduta è tornata spesso nei ragionamenti di Silvio Berlusconi. Convinto che dietro il "ribaltone" del 1994, quando Umberto Bossi ritirò la fiducia al suo governo, ci fosse la mano dell'allora presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. Ma oggi come ieri Scalfaro ha sempre difeso la sua scelta di non portare il paese al voto come chiesto dal premier. Una tesi rimarcata anche nel discorso tenuto il 31 dicembre di quell'anno, nove giorni dopo le dimissioni di Berlusconi raggiunto da un avviso di garanzia.«Permettetemi una precisazione: non siamo a una contrapposizione, a una polemica, a un braccio di ferro tra il presidente della Repubblica e il presidente del consiglio. Non lo siamo proprio!». E via con la difesa delle sue prerogative, che avrebbe ribadito anche nel 1995 in un discorso lunghissimo pronunciato, come di consueto, da dietro la scrivania del suo studio. Un copione modificato nel 1997 quando, emulando Pertini, Scalfaro preferì una comoda poltrona alla tradizionale inquadratura, che fu "rotta" anche nel 1992: allora la trasmissione tv dal Quirinale per il discorso di San Silvestro cominciò con uno Scalfaro nell'atto di raggiungere il suo tavolo.
VIDEO / 1994 - Messaggio di fine anno agli italiani del presidente Scalfaro
VIDEO / 1995 - Messaggio di fine anno agli italiani del presidente Scalfaro
VIDEO / 1992 - Messaggio di fine anno agli italiani del presidente Scalfaro
VIDEO / 1997 - Messaggio di fine anno agli italiani del presidente Scalfaro
I DISCORSI DEI PRESIDENTI DELLA REPUBBLICA
Luigi Einaudi;
Giovanni Gronchi;
Antonio Segni;
Giuseppe Saragat;
Giovanni Leone;
Sandro Pertini;
Francesco Cossiga;
Oscar Luigi Scalfaro;
Carlo Azeglio Ciampi;
Giorgio Napolitano;