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Questo articolo è stato pubblicato il 14 gennaio 2011 alle ore 10:47.
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è indagato dalla Procura di Milano per le ipotesi di reato di concussione e di prostituzione minorile, in relazione al caso Ruby. La notizia è uno scoop pubblicato dal sito del Corriere della Sera. La conferma è poi giunta da una nota del procuratore di Milano, Edmondo Bruti Liberati: il premier è indagato dal 21 dicembre per il caso Ruby.
Berlusconi contrattacca: vogliono farmi fuori, da pm vera persecuzione
Indagati anche Emilio Fede e Lele Mora
Cosa dice l'invito a comparire notificato a Berlusconi
La procura di Milano chiederà il giudizio immediato per il premier. La procedura prevede che il giudizio immediato sia chiesto dal pm al Gip: sarà quest'ultimo a valutare se accogliere o meno la richiesta. Non ci sono le condizioni per il processo con rito immediato per gli altri indagati nell'inchiesta, ossia Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti. I tre infatti sono stati iscritti nel registro degli indagati nel mesi scorsi, probabilmente a settembre, e dunque sono scaduti i tre mesi di tempo di indagine oltre i quali non si può chiedere il rito immediato.
Oggi al premier è stato notificato dalla procura di Milano un invito a comparire. Invito «corredato dalla dettagliata indicazioni delle fonti di prova» per le ipotesi di reato a lui ascritte». Edmondo Bruti Liberati ha sottolineato che la nota della procura di Milano si è resa necessaria «in relazione a parziali e frammentarie notizie che sono state diffuse, al fine di una puntuale informazione, nel rispetto del principio costituzionale di non colpevolezza».
L'accusa
Secondo la nota della procura di Milano il reato di concussione sarebbe stato commesso a Milano, il 27 e 28 maggio 2010, mentre quello di prostituzione minorile,«in Arcore, dal febbraio al maggio 2010». Il reato di concussione sarebbe stato compiuto nel momento in cui, facendo leva sul suo ruolo di presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi avrebbe fatto pressioni sul capo di gabinetto della questura di Milano, Pietro Ostuni, perché Karima El Mahroug, detta Ruby fosse rilasciata. Il reato di concussione inoltre sarebbe stato compiuto per coprirne un altro, quello di prostituzione minorile, commesso ad Arcore. Su questo fronte Berlusconi é indagato per il reato 600-bis, comma 2, del codice penale, il quale prevede che chiunque compie atti sessuali con un minore di età compresa tra i quattordici e i diciotto anni, in cambio di denaro o di altra utilità economica, é punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa non inferiore a euro 5.164. I funzionari della questura sarebbero stati indotti ad affidare indebitamente l'allora 17enne marocchina Ruby, fuggita da una comunità per minori, alla consigliere regionale lombarda Pdl Nicole Minetti. Secondo fonti giudiziarie sarebbero stati una decina gli iincontri fra il premier e Ruby: la ricostruzione sarebbe avvenuta attraverso l'analisi dei tabulati telefonici del cellulare di Ruby e degli spostamenti della ragazza. Ruby, invece, aveva parlato solo di tre incontri con Berlusconi, durante i quali non avrebbe avuto rapporti sessuali con lui.