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Questo articolo è stato pubblicato il 23 gennaio 2011 alle ore 15:07.
«Berlusconi - detto oggi a Sky Tg 24, intervistato da Maria Latella il ministro della Giustizia Angelino Alfano - non si è mai sottratto ai giudici. Le parcelle agli avvocati, che lui spesso cita, sono la prova del fatto che lui è sempre stato difeso di fronte ai giudici». «I processi al tribunale di Milano - ha detto ancora il Guardasigilli - sono in dirittura d'arrivo e questo vuol dire che sono stati in dirittura d'inizio e in corso di svolgimento».
La vicenda Cuffaro
Parlando sempre della vicenda di Cuffaro, Alfano ha aggiunto che «ci accorgeremo cosa cambierà dalle prossime elezioni in Sicilia: io ritengo che sia una regione con una profonda convinzione moderata, di centrodestra. In questo momento la Sicilia sta subendo una violenza politica senza precedenti, con un presidente, Lombardo, che ha preso i voti dal centrodestra e ha portato la sinistra, sempre sconfitta in Sicilia, al governo. È una cosa di una gravità inaudita e ritengo che la reazione popolare alla prima occasione di sfogo democratico, cioè le elezioni, si farà sentire». Secondo Alfano, gli elettori moderati «resteranno in area moderata. In tutti questi hanno hanno assunto la via dell'Udc, ma c'era una logica di terzo polo in cui Casini spiegava che non era ostile a Berlusconi, anche se andava da solo. Adesso che c'è una forte ed evidente alternatività tra Berlusconi e Casini credo che tutto quell'elettorato potrà convergere verso il centrodestra e verso Berlusconi».
L'affaire Ruby
«Il premier è stato molto chiaro, non è stato con una minorenne», ha detto il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, aggiungendo che gli italiani hanno capito «molto bene» la «strumentalità degli attacchi» nei suoi confronti e per questo continuano ad essere dalla sua parte. Secondo il Guardasigilli «c'è una grande area culturale nel nostro paese, che per decenni ha predicato l'amore libero, che è a favore delle coppie di fatto, dei matrimoni tra uomo e uomo e tra donna e donna, che ora prende la moralità, la fa diventare moralismo e la scaglia come una pietra addosso al presidente del Consiglio». «Questo - afferma Alfano - rende il tutto poco credibile. Si tratta di posizioni culturali strumentali che la gente capisce e quindi continua a votarci. Ci si deve chiedere perchè a fronte dell'aggressione mediatica e giudiziaria che si sta verificando i sondaggisti all'unanimità dicono che Berlusconi è stabile, se non addirittura in lieve crescita di consensi. Secondo me - conclude il ministro - dipende dal fatto che gli italiani hanno capito fin troppo bene la strumentalità di queste aggressioni al presidente del Consiglio».