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Questo articolo è stato pubblicato il 14 marzo 2011 alle ore 19:13.

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Ashton e Clinton al Cairo: proposto vertice Ue-Ua-Lega Araba. Nella foto Amr Moussa e Catherine Ashton (AP)Ashton e Clinton al Cairo: proposto vertice Ue-Ua-Lega Araba. Nella foto Amr Moussa e Catherine Ashton (AP)

IL CAIRO - Davanti a piazza Tahir con i carri armati ancora spianati e i soldati dell'esercito in funzione di ordine pubblico che controllano persino gli ingressi al Museo Egizio in una situazione ancora fluida e molto incerta in vista del referendum sulla costituzione previsto sabato e già contestato da tutte le forze politiche in campo, è giunta l'Alto Rappresentante Ue per la politica estera e la sicurezza, Catherine Ashton che verrà seguita domani dal segretario di stato americano Hillary Clinton.

Il Cairo è tornato ad essere al centro della diplomazia mondiale. La Ashston ha discusso della possibilità che sia organizzato un vertice tripartito al quale partecipino Unione Europea, Unione Africana e Lega Araba, per la situazione in Libia in primis, ma anche per la transizione in Egitto e Tunisia.

Potrebbe essere un «incontro tipo vertice», ha detto l'esponente Ue, che ha anche fatto riferimento a discussioni con Amr Mussa, segretario della Lega araba sul modo concreto di collaborare in futuro. «Vogliamo essere partner mentre si profila una transizione sul piano economico, della crescita e dello sviluppo». La Bers, la banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, ha messo ieri sul piatto 1 miliardo di dollari di finanziamenti europei per progetti nel settore privato in Egitto, quasi quanto danno gli Usa in aiuti in un anno (1,3 miliardi di dollari).

LA LIBIA. Per quanto riguarda l'intervento in Libia, con la possibile istituzione di una 'no-fly zonè, l'Ue sta «aspettando la decisione dell'Onu», ha detto l'alto rappresentante dell'Ue, dopo il colloquio con il segretario generale della Lega araba, Amr Mussa (possibile candidato presidenziale alle prossime elezioni in Egitto).

Poco prima, Ashton aveva incontrato il capo del Consiglio Supremo delle Forze Armate egiziane, maresciallo Hussein Tantawi, che svolge funzioni di presidenza della Repubblica, e il ministro degli Esteri egiziano, Nabil el-Arabi.

Ashton ha parlato di sostegno all'economia (tema chiave per un paese in ginocchio), attraverso investimenti e donazioni, sostegno alla società civile, per lo sviluppo della democrazia e il rispetto dei diritti umani, sono uno dei punti chiave del rapporto che l'Europa intende sviluppare con i paesi della regione, garantendo anche un buon accesso al mercato europeo.

Ad una domanda su eventuali preoccupazioni europee, nel caso che in Egitto si insedi un governo di forte connotazione islamica, Ashton ha risposto che «tocca al popolo egiziano decidere quale governo avere». All'Europa, ha concluso, preme che ci sia il rispetto dei diritti umani, uno sviluppo delle libertà e la realizzazione di un sistema democratico, attraverso libere elezioni.

El BARADEI. Dopo gli incontri della mattinata, Catherine Ashton, ha avuto colloqui anche con il primo ministro egiziano, Essam Sharaf, e con l'ex direttore generale dell'agenzia atomica internazionale, Mohamed el Baradei, considerato uno dei possibili candidati alla presidenza dell'Egitto.

Con Baradei la Ashton ha discusso della situazione in Egitto dopo gli eventi del 25 gennaio, anche alla luce delle tensioni in tutta la regione. Nel pomeriggio, Ashton è ripartita. Oggi è la volta della Clinton dipanare la matassa egiziana garantendo rinnovamento nella continuità di alleanze per calmare i timori di Israele sempre più inquieto. Ieri gli egiziani hanno bloccato, causa un problema tecnico, ancora la ripertura del gasdotto verso Tel Aviv, bloccato da un attentato che ha colpito solo il ramo giordano qualche settimana or sono.

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