La sede di Roma di Banca Ubae (Imagoeconomica)

La Banca d'Italia ha disposto l'amministrazione straordinaria per la Banca Ubae di Roma, l'istituto controllato dalla Banca centrale libica e dalla Libyan Foreign Bank e nel cui azionariato figurano Unicredit, Intesa Sanpaolo ed Eni. L'istituto di Via Nazionale ha ottemperato così alle decisione dell'Onu e della Ue in materia di congelamento dei beni libici. Bankitalia ha nominato commissari straordinari Vincenzo Cantarella e Maurizio Losavio. «Il provvedimento - si legge in una nota - è volto a presidiare la gestione di Banca Ubae, con specifico riguardo all'esigenza di assicurare il rispetto delle misure internazionali; la banca - informa Bankitalia - prosegue regolarmente la propria attività».

Nella nota si legge che «in relazione all'evoluzione della crisi libica, in linea con la risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu del 26 febbraio 2011, il Consiglio Ue ha disposto, con i regolamenti n. 204/2011 e n. 233/2011, misure di congelamento, in data 11 marzo 2011, nei confronti, tra gli altri, della Banca centrale libica (Bcl) e della Libyan foreign bank (Lfb).

La presenza libica nella finanza italiana
Dopo la fine dell'embargo, nel 2003, la Libia ha incrementato gli investimenti internazionali. Usando anche il fondo sovrano Libyan Investment Authority, creato qualche anno dopo, ha aumentato le pertecipazioni anche in Italia. Oggi è presente in Finmeccanica (con il 2,01%), in Eni (circa l'1%), in Retelit (14,79%), nella Juventus Fc (7,5%), nella Triestina Calcio (33%), in Banca Ubae (67,55%). La partecipazione che ha fatto più clamore, però, è quella in Unicredit dove la Libia (attraverso soggetti diversi) ha 7,58%. La più recente è quella in Arab Banking Corporation, con filiale a Milano. Nessuna di queste quote azionarie è stata congelata.

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