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Questo articolo è stato pubblicato il 17 marzo 2011 alle ore 18:55.

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A Trento si festeggia sotto la statua di Dante
Il monumento a Dante Alighieri, simbolo dell'italianità del Trentino, ha fatto da sfondo questa mattina a Trento alle celebrazioni ufficiali. Il commissario del governo Francesco Squarcina ha ricordato che il monumento fu inaugurato nel 1896, quando il Trentino era ancora parte dell'Impero austro-ungarico, mentre le autorità locali hanno sottolineato il legame fra autonomia e storia d'Italia. «Senza il Risorgimento non ci sarebbe stata l'autonomia», ha detto il sindaco di Trento Alessandro Andreatta. Oggi a Trento tutte le serrande dei negozi sono abbassate, mentre alcune vetrine sono addobbate con il tricolore, mentre ieri c'è stata una Notte Tricolore continuata con l'apertura straordinaria dei palazzi storici e dei musei cittadini. In quello di Casa Pompeati si può ammirare il primo tricolore che sventolò nel novembre 1918 nella Trento raggiunta dall'esercito italiano vittorioso.

A Roma grande successo per la Notte Tricolore
Da Viterbo a Latina, da Rieti a Frosinone, nonostante il maltempo, nel Lazio i festeggiamenti per i 150 anni dell'unità d'Italia non si sono fermati. A Viterbo nel pomeriggio e in serata sono previsti molti appuntamenti come il concerto per l'Unità d'Italia e, nella sala regia di Palazzo dei Priori, il concerto d'archi curato dal Tuscia Operafestival. Il sindaco di Rieti, Giuseppe Emili, si è invece appellato alla popolazione per una città «ornata da bandiere tricolori», invitandoli ad esporre la bandiera nazionale dalle proprie abitazioni. Festeggiamenti anche nella sede della provincia di Rieti, con la proiezione del documentario «Le unità degli italiani».

Per celebrare l'Unità, per tutta la giornata all'aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino, le note dell'Inno di Mameli stanno risuonando nelle aerostazioni per i circa 85mila passeggeri previsti in transito nella giornata di oggi. E diversi passeggeri hanno scelto oggi di appuntarsi delle coccarde tricolori o di portare con sé delle piccole bandiere tricolori.
A Roma i festeggiamenti sono in corso da ieri, con circa 130mila persone che hanno partecipato alla Notte Tricolore per le vie e i palazzi del centro storico. In totale sono andati in scena, per la Notte tricolore, 14 concerti, 38 spettacoli, rassegne e animazioni, 11 le bande militari che si sono esibite, 2 gli eventi speciali, 6 le proiezioni architetturali, 12 le visite guidate, 17 le aperture straordinarie, 2 le lectio magistralis.

Questa mattina l'inaugurazione del nuovo Museo della Repubblica Romana e della Memoria Garibaldina è stata anticipata di crica cinque ore, tanta era la gente che si era riunita per visitarlo. Dall'apertura dei cancelli, la coda fuori dal Museo è stata sempre lunghissima; centinaia di persone sono già entrate per visitare le sale e approfondire la storia, i luoghi e i personaggi della Repubblica Romana del 1849 e della memoria garibaldina.

Le ferite e la speranza dell'Aquila
In mattinata il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente è entrato a Palazzo Margherita, sede del municipio parzialmente distrutta dal terremoto di due anni fa. Una forma di protesta che segue la lettera che ieri Cialente aveva inviato ai presidenti di Camera e Senato per declinare l'invito a partecipare alla cerimonia celebrativa, a Montecitorio: «Non come sindaco, ma come aquilano, mi sento messo all'angolo, soprattutto guardando i giovani di questa città che sembrano non avere prospettive; non si va ad un matrimonio quando si ha in casa un lutto e la disperazione». «Noi siamo i testimoni che l'Italia è un grande Paese - ha detto Cialente - e che due anni fa, aiutandoci, ne ha dato prova. Cominciando dalle forze dell'ordine, l'Esercito, i vigili del fuoco e i volontari della protezione Civile che sono venuti da tutta Italia».

Dalla Torre Civica dell'Aquila sono stati srotolati una bandiera tricolore ed uno striscione in dialetto aquilano "Jemo 'nnanzi" (andiamo avanti). Altre manifestazioni per l'evento si sono tenute all'aeroporto di Preturo ed alla villa comunale. Un immenso tricolore è sceso a coprire anche la facciata del Forte spagnolo, anch'esso danneggiato dal sisma. In occasione del 17 marzo, anche il percorso che circonda il maestoso castello cinquecentesco è tornato fruibile.

A Palermo passeggiate con anticipo di primavera
Le bandiere italiane vendute nelle bancarelle ambulanti come davanti allo stadio, la fanfara dei Carabinieri che a piazza Politeama, nel centro della città, intona l'inno di Mameli: a Palermo complice della festa è giornata quasi estiva, con temperature che superano i 22 gradi e le strade del centro piene di persone che sfoggiano piccole coccarde tricolori all'occhiello. E proprio oggi è tornata in Italia dagli Stati Uniti la statua della Venere di Morgantina, che dovrebbe essere in Sicilia il 24 marzo: «Oggi è una giornata storica. Il caso ha voluto che mentre si celebrano i 150 anni dell'Unità d'Italia la Sicilia può aggiungere anche la gioia per il ritorno della Venere di Morgantina», ha detto il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo.


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