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Questo articolo è stato pubblicato il 20 marzo 2011 alle ore 12:23.

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Appello del Papa sulla Libia: abbiate a cuore, anzitutto, l'incolumità e la sicurezza dei cittadiniAppello del Papa sulla Libia: abbiate a cuore, anzitutto, l'incolumità e la sicurezza dei cittadini

Benedetto XVI ha rivolto oggi, durante l'Angelus, un appello per la Libia. Il Papa, subito dopo l'Angelus, ha detto di provare «grande apprensione» per la situazione nel paese, ha assicurato la sua vicinanza e la sua preghiera alla popolazione e ha rivolto un «pressante appello a quanti hanno responsabilità politiche e militari, perché abbiano a cuore, anzitutto, l'incolumità e la sicurezza dei cittadini e garantiscano l'accesso ai soccorsi umanitari».

«Viva tiepidazione e timori»
«Nei giorni scorsi - sono state le parole del Papa - le preoccupanti notizie che giungevano dalla Libia hanno suscitato anche in me viva trepidazione e timori. Ne avevo fatto particolare preghiera al Signore durante la settimana degli Esercizi Spirituali». «Seguo ora gli ultimi eventi con grande apprensione - ha aggiunto, riferendosi agli sviluppi delle ultime ore -, prego per coloro che sono coinvolti nella drammatica situazione di quel Paese e rivolgo un pressante appello a quanti hanno responsabilità politiche e militari, perchè abbiano a cuore, anzitutto, l'incolumità e la sicurezza dei cittadini e garantiscano l'accesso ai soccorsi umanitari. Alla popolazione - ha concluso - desidero assicurare la mia commossa vicinanza, mentre chiedo a Dio che un orizzonte di pace e di concordia sorga al più presto sulla Libia e sull'intera regione nord africana».

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