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Questo articolo è stato pubblicato il 19 marzo 2011 alle ore 18:45.

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Operazione Odissea all'alba in LibiaOperazione Odissea all'alba in Libia

È in corso in Libia l'operazione Odissea all'alba. Lo hanno annunciato il Pentagono e il presidente Obama dal Brasile, precisando che oltre agli Usa sono coinvolti Gb, Francia, Italia e Canada. Le operazioni americane sono guidate dal generale Carter Ham, e hanno l'obiettivo di consentire le operazione decise dall'Onu. Gli Stati Uniti hanno lanciato missili Tomahawk da navi da guerra per neutralizzare la difesa aerea attorno a Tripoli. Subito dopo l'annuncio del Pentagono anche il primo ministro britannico, David Cameron, ha reso noto che le forze inglesi sono già in azione: «l'attacco alla Libia è giusto e nell'interesse della nazione».

Cameron ha parlato fuori da Downing Street dopo aver presieduto una riunione del comitato di emergenza Cobra. La marina statunitense ha messo a disposizione della missione internazionale contro Gheddafi tre sottomarini armati di missili Tomahawk. Tra essi vi sono i sottomarini di attacco Newport News e Providence, che si uniranno a due unità navali.

Primo obiettivo la contraerea libica
La coalizione anti-Gheddafi si appresta a colpire installazioni della difesa aerea libica attorno a Tripoli e Misurata.

La tv libica: «vittime tra i civili colpito un caccia francese»
La televisione di stato ha riferito di attacchi condotti da quelli che vengono definiti «i crociati nemici» contro obiettivi libici. Le forze nemiche hanno bombardato aree civili e i depositi di carburante di Misurata ma anche le città di Zuara e Bengasi. L'emittente televisiva ha riferito che è stato colpito anche l'ospedale di Bir Osta Miled, a 15 km a est di Tripoli provocando vittime tra i civili. La stessa fonte indica che migliaia di sostenitori del rais si sono radunati «spontaneamente» a Tripoli attorno agli obiettivi militari.Anche Sirte la città natale di Gheddafi sarebbe stata colpita. Sempre secondo la tv anche una caccia francese sarebbe stato abbattuto nel distretto di Njela, a Tripoli. La notizia dell'abbattimento è stata smentita dall'esercito francese, secondo cui tutti gli aerei sono già rientrati alla base.

I francesi primi nell'azione
Alle 17:45 sono iniziate le operazioni militari, in un primo momento soltanto francesi, sulla Libia. Il primo obiettivo è stato un tank delle forze del colonnello Gheddafi. Il ministero della Difesa francese ha spiegato che nella prima fase le operazioni militari si concentreranno nella zona di Bengasi. A Tobruk e Bengasi, città controllate dai ribelli anti Gheddafi, ci sono state manifestazioni di gioia al momento della notizia del primo raid. Le operazioni militari continueranno fino a quando il colonnello libico Muhammar Gheddafi non rispetterà la risoluzione dell'Onu per il cessate il fuoco: lo ha detto il ministro degli Esteri francese Alain Juppè. I caccia francesi hanno bombardato quattro volte il territorio della Libia, distruggendo numerosi blindati del regime di Muhammar Gheddafi.

Atterrati in Sardegna i caccia spagnoli
Quatro caccia-bombardieri F-18 spagnoli ed un velivolo per il rifornimento in volo sono atterrati a nella base italiana di Decimomannu in Sardegna. I jet saranno operativi da domenica mattina.

Le forze italiane
Per fronteggiare la crisi libica «noi abbiamo già messo a disposizione le basi e, se necessario, sono disponibili gli aerei», in particolare «quattro Tornado con capacità di distruggere radar e postazioni missilistiche» e «sei caccia intercettori, che sono pronti ad alzarsi in volo in 15 minuti». Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, aggiungendo che «c'e anche la nostra portaerei con a bordo otto aerei».

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