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Questo articolo è stato pubblicato il 20 marzo 2011 alle ore 12:38.
«Il governo non potrebbe sopravvivere alla dissociazione della Lega su temi come la Libia. Io sono convinto che alla fine Bossi si piegherà alla ragionevolezza e in Parlamento si allineerà». Lo ha detto il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini in un'intervista su Sky a Maria Latella. «Mi auguro che abbai ma non morda - ha aggiunto - Un'opposizione responsabile non può augurarsi che il governo si spacchi su argomenti simili».
Per Casini sulla Libia è evidente che «La Russa, Berlusconi e Bossi parlano linguaggi differenti». «Qualche rapidità nell'evoluzione della posizione italiana - ha aggiunto - c'è stata, qualche disinvoltura idem». «La politica internazionale si fa per difendere i principi ma anche interessi. Chi nei mesi scorsi si genufletteva a Gheddafi, pensava agli interessi, non certo ai principi. Chi oggi va invece in Libia lo fa per i principi, ma anche per alcuni interessi». Così ha proseguito il leader dell'Udc, spiegando che cosa c'è dietro le motivazioni dell'attacco alla Libia: «Oggi bisogna dare una prova di responsabilità collettiva con maggioranza e opposizioni che vanno avanti insieme».
La questione immigrazione
«Servono piani speciali per trasferire gli immigrati giunti a Lampedusa. Siamo un grande Paese. Abbiamo i mezzi per affrontare quella che è una grande emergenza per l'isola, ma che per l'Italia è una cosa oggettivamente limitata». E' l'opinione di Casini: «L'invasione ci sarebbe indipendentemente dal nostro intervento in Libia - ha aggiunto - Essendo a pochi chilometri da Paese di Gheddafi arriverebbero comunque». Casini ha dunque invitato poi il governo a «non lasciar sola Lampedusa».
La riforma della giustizia
Alcuni giornali hanno poi ipotizzato uno scambio tra il voto dell'Udc alla riforma della Giustizia e una premiership di centrodestra offerta allo stesso Casini. Il leader dell'Udc risponde così: «Non c'è nulla di vero se non le sciocchezze giornalistiche». «La giustizia - aggiunge Casini - va riformata ma Berlusconi, per allettarci, deve mettere nel cassetto tutte le leggi ad personam perché la riforma non deve sembrare un disegno vendicativo contro i magistrati».
L'ipotesi del rimpasto e dei nuovi membri dell'esecutivo
Sulla questione del rimpasto e dei nuovi membri del governo, in particolare per il nuovo gruppo dei Responsabili. «Credo che l'ultimo problema degli italiani in questo momento sia il numero dei ministri e dei sottosegretari. Comunque se si deve fare un rimpasto, almeno non lo si faccia a rate». «Saverio Romano - ha aggiunto - non è un problema mio, ma della maggioranza». «Un rimpasto - ha spiegato - servirebbe a tenere insieme una maggioranza che fa acqua da tutte le parti, ma se fosse fatto a rate umilierebbe il Parlamento e lo stesso Governo».
Il dossier nucleare
«Io sono un nuclearista convinto. In questo momento, però, dico che prima di tutto deve venire la sicurezza. Penso, comunque, che non vada presa nessuna decisione sull'onda dell'emotività». «Quella dell'approvvigionamento energetico - ha concluso Casini - resta comunque una questione fondamentale».
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