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Questo articolo è stato pubblicato il 20 marzo 2011 alle ore 12:41.

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Il 90% delle vittime dovute ad annegamento
Si fa via via più pesante Il bilancio della catastrofe: tra morti e dispersi si contano ormai circa 21mila persone. Tra morti e dispersi si è arrivati, alle 18 di oggi (ore 10 in Italia) a 20.999.
I morti accertati sono ormai 8.277, mentre i dispersi sono 12.722. I feriti 2.619. Nei campi per sfollati, secondo l'agenzia di stampa Kyodo, ci sono ancora circa 350mila persaone.
Più del devastante terremoto di magnitudo 9 , è stato il successivo maremoto a provocare il maggior numero dei vittime. Lo conferma uno studio di un ricercatore dell'Università di Chiba, di cui dà notizia oggi il sito internet del quotidiano Mainichi shinbun: secondo questo studio il 90% delle morti sarebbe dovuto ad annegamento. Nelle conclusioni dello studio si sottolinea il fatto che «sono necessarie politiche che diano priorità alle conseguenze degli tsunami». Lo studio è stato condotto sui 126 decessi accertati in una città della prefettura di Iwate, una delle più colpite dalla furia del sisma/tsunami.

Ilmiracolo di nonna Sumi e di suo nipote JIn
Ha del miracoloso il salvataggio di Sumi Abe e di suo nipote Jin Abe nella città di Ishinomaki, un centro sostanzialmente cancellato dalle cartine dal terremoto e dallo tsunami che hanno devastato il nordest del Giappone. La nonna, 80 anni, e il nipote di 16 anni sono stati tratti in salvo dalle macerie della loro casa, nove giorni dopo l'apocalisse. Lo raccontano oggi i media nipponici. Erano le 16 (ore 8 in Italia) quando uomini della polizia e vigili del fuoco, impegnati in operazioni di soccorso nelle quali ci sono sempre meno speranze di trovare persone vive, hanno sentito una voce provenire dalle macerie di una casa. "Aiuto", diceva la voce. Era quella del sedicenne Jin. A 217 ore dal sisma e dallo tsunami. Già questo era parso in credibile ai soccorritori.
Tirato fuori Jin, hanno verificato che stava bene e gli hanno parlato. E lui immediatamente ha detto: «Dentro c'è la nonna». I soccorritori si sono precipitati a cercare tra le macerie e hanno estratto fuori Sumi. Viva e, a dispetto della sua età, per nulla spaventata, senza ferite preoccupanti, lucida tanto da preoccuparsi - come mostrano le toccanti immagini della televisione pubblica Nhk - del nipote. "Tuo nipote sta bene", le hanno detto i soccorritori commossi. I nipote e la nonna - che ha salvato persino gli occhiali - sono stati portati in ospedale, dove la nonna ha chiesto una coperta perché sentiva freddo. Era il minimo. Più di nove giorni in quelle condizioni, mangiando solo yoghurt e bevendo cola (presi da un frigo provvidenzialmente vicino), senza muoversi, esposti al freddo intenso che s'è abbattuto sulla regione a rendere le speranze di sopravvivenza di quelli che sono tra le macerie delle città annichilite dalla furia della natura più vaghe.

Naoto Kan domani in visita
Domani il premier Naoto Kan visiterà una struttura a circa 20 km dalla centrale nucleare di Fukushima-1, a ridosso della linea di demarcazione per l'evacuazione contro i rischi di radioattività. Kan, riferisce l'agenzia Kyodo, lascerà Tokyo in elicottero la mattina e si recherà al "J Village", una scuola di calcio composta da 11 campi ora usati da vigili del fuoco e altri soccorritori impegnati nell'emergenza presso l'impianto, causata dal surriscaldamento dei reattori e dalla perdita di radiazioni. Il governo ha disposto l'evacuazione dalle aree nel raggio di 20 km della centrale. Il premier, inoltre, si recherà a Ishinomaki, prefettura di Miyagi, per incontrare le persone colpite da sisma e tsunami che hanno devastato il nordest del Paese l'11 marzo scorso.

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