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Questo articolo è stato pubblicato il 20 marzo 2011 alle ore 13:28.
«Non siamo entrati in guerra. Siamo impegnati in un operazione autorizzata dal Consiglio di sicurezza dell'Onu», ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, raggiungendo il Museo del Risorgimento di Milano.Rispondendo alle domande dei giornalisti sulle operazioni in corso in Libia, il presidente ha ricordato che la Carta delle Nazioni Unite prevede anche azioni delle forze armate «volte anche a reprimere le violazioni della pace». «Inutile ripetere cose che tutti dovrebbero sapere: la Carta delle Nazioni Unite - ha detto Napolitano - prevede un capitolo, il VII, il quale, nell'interesse della pace ritiene che siano da autorizzare anche azioni con le forze armate volte a reprimere le violazioni della pace».
Parole che confermano l'invito alla calma fatto stamattina: «Sono del parere che non si debba mai cedere alle paure, immaginiamoci in questo caso», aveva detto Napolitano al suo arrivo a Milano. «Bisogna evitare allarmismi e anche assolute fantasie che sono soltanto tese a suscitare timori immotivati», aveva aggiunto.
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«Giornate di grande risveglio di sensibilità nazionale»
«Sono giornate di grande risveglio di sensibilità nazionale in tutta Italia», ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, di fronte alla entusiastica accoglienza ricevuta a Milano. Ha trovato qui a Milano lo stesso spirito unitario di Roma e Torino? «Si è qualcosa che in pratica caratterizza tutto il Paese», ha risposto il capo dello Stato attraversando la Galleria assiepata di cittadini, soffermandosi davanti al «Leone di Caprera», la storica barca ispirata alle imprese garibaldine esposta nell'Ottagono. Subito dopo Napolitano ha raggiunto il palazzo reale per visitare in anteprima la mostra sulla collezione Savoia che aprirà i battenti domani.
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