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Questo articolo è stato pubblicato il 23 marzo 2011 alle ore 17:11.

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Altre aziende, come Fujitsu Technology Solutions, hanno già avviato azioni di emergenza per ovviare al rischio di un blocco letale della "supply chain" e soddisfare la domanda del mercato giapponese di desktop, server x86 e alcune linee di notebook aumentando la capacità produttiva della fabbrica di Augsburg, in Germania. In una nota, la società ha inoltre confermato di aver trasferito parte della produzione di pc da tavolo alla fabbrica di Shimane, che non è stata interessata dal sisma, e l'intenzione di valutare possibili fornitori alternativi per quanto concerne i componenti necessari alla produzione. Altro problema nel problema quello relativo alla necessità di attivare – questa almeno la precauzione presa da Fujitsu - ulteriori punti di controllo per rilevare eventuali contaminazioni da radiazioni su tutte le merci in arrivo in Europa provenienti dal Giappone.

A rischio le consegne dell'iPad 2? Un esempio eclatante di quali potrebbero essere gli impatti nel breve medio termine chiama in causa anche la nuova tavoletta di Apple. L'iPad 2 sarà nei negozi di diversi Paesi (Italia compresa) da venerdi 25 marzo ma sulle consegne future del dispositivo grava il fatto che alcuni suoi componenti essenziali (fra cui le memorie flash e Dram, i vetri dei pannelli touch e le batterie) sono prodotti da aziende giapponesi (Toshiba, Elpida Memory e Asahi Glass fra queste) costrette a rallentare sensibilmente i cicli produttivi. Le continue scosse di assestamento ma soprattutto i gravi danni al sistema logistico e il funzionamento a singhiozzo della rete elettrica e di quella dei trasporti rende impossibile la ripresa a pieno regime delle attività produttive. Con le immaginabili conseguenze del caso. Certo, nel caso di Apple come di altri produttori di device, le alternative alla voce fornitori non mancano (Samsung Electronics e Micron Technology per le memorie, per esempio) ma come osservano gli analisti di iSupply e Piper Jaffray la situazione di crisi potrebbe portare a un probabile rialzo generalizzato dei prezzi dei componenti. Che, se le vendite globali dell'iPad 2 dovesse diminuire sensibilmente, andrebbe a inficiare direttamente sui margini di profitto di Apple (che in Giappone sviluppa il 6% del suo fatturato complessivo) già nel secondo semestre del 2011

Carenza di semiconduttori, sale il prezzo delle memorie. Il borsino del possibile shortage di componenti è allo stato attuale la materia su cui stanno lavorando gli analisti di settore. Da quelli di DisplaySearch, per esempio, è arrivata conferma che per i produttori di schermi piatti dovranno nel breve termine rivolgersi a nuovi fornitori di componenti per salvaguardare la produzione mentre nel lungo periodo gli indicatori possibili ritardi di consegna di alcuni materiali chiave. Nikon ha chiuso, senza fornire indicazioni su una sua possibile riapertura, la fabbrica Miyagi dove produceva a pieno ritmo display a tecnologia Amoled; JX Nikko ha dovuto fare lo stesso per la sua unità sita a soli 80 Km dalla centrale nucleare di Fukushima, dedita alla manifattura di componenti utilizzati per la produzione dei pannelli Lcd Tft.
Gli esperti di IHS iSuppli, invece, hanno fatto il punto sullo stato dell'industria dei semiconduttori stilando un bilancio assai grave: il terremoto ha provocato la sospensione di un quarto della produzione globale di wafer al silicio necessari per costruire i semiconduttori. A dover fare i conti con il forzato stop delle attività di alcune fabbriche sono tutt'ora realtà fondamentali per questa industria come Shin-Etsu Chemical e MEMC Electronic Materials. Venendo a mancare il componente di base, la produzione di memorie Nand flash (il cui prezzo è salito di colpo) e Dram giapponese è sensibilmente compromessa e gli effetti di un evidente riduzione di offerta, dicono gli analisti, si protrarranno su scala globale nel medio e lungo periodo. Il buco che interessa i fornitori nipponici, in estrema sintesi, peserà parecchio sull'intera industria dei semiconduttori e non solo le aziende attive direttamente in Giappone come Texas Instruments, che ha reso noto come i risultati del primo e secondo trimestre subiranno sicuramente una contrazione in seguito ai danni subiti dalla sua fabbrica di chip per telefonini, che riprenderà a regime non prima di settembre.

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