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Questo articolo è stato pubblicato il 06 maggio 2011 alle ore 15:25.

Sbloccare gli asset congelati e usarli per i ribelli comporta complicazioni legali per gli Stati Uniti anche perché Washington - fa notare il Wsj – non ha riconosciuto la leadership dei ribelli come governo legittimo della Libia. Necessario, quindi, un intervento legislativo del Congresso.
I paesi alleati, ha detto Frattini, hanno già fornito ai ribelli aiuti umanitari per 250 milioni di dollari. Il rappresentante libico dei ribelli ha confermato che i soldi del nuovo fondo non saranno usati per acquistare armi.
Clinton ha ribadito che Gheddafi deve “lasciare il potere”: mandarlo via è il miglior modo per proteggere i civili libici, riferisce un lancio Ap ripreso dal sito di Time Magazine e altri media americani.
L’idea Usa di attingere al tesoro del regime di Gheddafi è definita “sorprendente” dal tabloid inglese Daily Mail, che in un altro titolo sottolinea le dichiarazioni del ministro Hague: “I raid aerei saranno intensificati per cacciare Gheddafi”.
In rilievo sulla stampa britannica anche l’espulsione, ordinata dal Foreign Office, di due diplomatici libici dall’ambasciata di Londra. Il ministro Hague lo ha deciso mentre si recava a Roma “a chiedere bombardamenti più pesanti contro il regime di Gheddafi”, scrive il Telegraph.
“Gruppo di contatto crea fondo per ribelli”, titola la Bbc, spiegando che la mossa fa seguito all’urgente richiesta avanzata dai ribelli, che hanno chiesto tra i 2 e i 3 miliardi di dollari per i salari dei militari, cibo , medicine e altri beni di prima necessità. Il ministro inglese Hague – precisa la Bbc - ha insistito nell’assicurare che “l’assistenza finanziaria non sarà spesa per armi”.
L’opposizione – titola ancora la Bbc – ha illustrato una “road map” politica per il dopo Gheddafi. Comprende un governo ad interim, una nuova costituzione e lo svolgimento di elezioni.
Le Monde ha raccontato in maniera abbastanza ironica il voto italiano sulla Libia, alla vigilia della riunione a Roma del gruppo di contatto: “I deputati italiani votano per la guerra a durata determinata”, ha titolato il quotidiano francese parlando di “psicodramma all’italiana”. Nonostante i tentativi di Frattini di “non esporre totalmente l’Italia al ridicolo”, la nuova posizione italiana “rischia ancora una volta di sollevare dubbi sull’affidabilità dell’impegno della penisola”.
C’è un titolo a parte sul sito di Le Monde alla reazione del governo di Gheddafi all’uso dei beni congelati: “Tripoli definisce pirateria i fondi speciali per i ribelli”. “Gruppo contatto si prepara aiutare finanziariamente la ribellione”, titola ancora il quotidiano.
La “vivace reazione” di Tripoli è sottolineata anche su Les Echos, nel riferire della decisione di creare un fondo speciale di aiuto per i ribelli.
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