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Questo articolo è stato pubblicato il 19 maggio 2011 alle ore 17:01.

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Arturo Iannaccone (Fotogramma)Arturo Iannaccone (Fotogramma)

Guai a pensare che abbiano tramato contro la maggioranza e che ci sia «un disegno politico» dietro la sua e le assenze di alcuni colleghi. Che ieri, alla ripresa dei lavori parlamentari, hanno mandato sotto il governo per ben cinque volte. Perché Arturo Iannaccone, esponente di Noi Sud, piccolo ma già molto radicato partito a trazione meridionalista (la sua nascita si deve all'ex ministro Vincenzo Scotti), ci tiene a mettere subito i puntini sulle "i". «Io ho già chiarito la mia posizione - risponde al Sole 24 Ore.com - e posso ribadirle che, per quanto riguarda me e i miei due colleghi Americo Porfidia ed Elio Belcastro (tutti di Noi Sud, ndr), i forfait erano assolutamente casuali».

Iannaccone (Noi Sud): nessun disegno politico dietro le assenze
Alle cronache parlamentari il distinto medico avellinese, cresciuto a pane e Dc nella stessa terra di Ciriaco De Mita, ha consegnato la seguente giustificazione: ritardo dovuto alla difficoltà di lasciare l'auto fuori Montecitorio. «Purtroppo il parcheggio era sovraffollato - prosegue Iannaccone - e gli addetti mi hanno detto di provare nell'altro che sta a Villa Borghese. Se non avessi avuto questo problema sarei arrivato in tempo però solo per due votazioni. Sono partito verso Roma più tardi rispetto al previsto a causa di una leggera indisposizione». La stessa che ha tenuto lontano dai banchi Porfidia mentre Belcastro è stato bloccato da un ritardo dell'aereo. «E comunque - chiarisce ancora il medico campano - io sono tra quelli che hanno le percentuali più alte di partecipazione ai lavori parlamentari». Assente giustificato, quindi, come gli altri due.

Molti forfait tra le file dei Responsabili
Vero è, però, che subito dopo il ko è partita la consueta corsa ad accusare i Responsabili (gli assenti erano in tutto 12 rispetto ai 29 iscritti a Ir) di aver voluto mandare un segnale a Silvio Berlusconi dopo l'ultimo giro di nomine. «Io non aspiro a una poltrona di sottosegretario né ad altri incarichi, quindi sono il meno indiziato tra tutti, ma non mi piace scaricare le responsabilità su altri. Ad ogni modo ci servirà da lezione, cercheremo d'ora in avanti di fare più attenzione per evitare questi piccoli incidenti». Che tanti malumori però hanno provocato nella maggioranza. Nessun richiamo ufficiale è comunque giunto agli assenti né dal Pdl né dal loro capogruppo, Luciano Sardelli.

Verso un nuovo partito del Sud
Anche perché dalle parti di Noi Sud sembrano già proiettati oltre: alla costruzione di una federazione di partiti che abbia nel territorio il suo punto di forza. Il progetto è già a uno stadio molto avanzato e dovrebbe portare alla nascita di una nuova formazione che metta insieme alcuni deputati del meridione (tra cui lo stesso Iannaccone e Belcastro) e Forza del sud, la creatura voluta dal sottosegretario Gianfranco Miccichè. «È un progetto - chiarisce Iannaccone - che consentirebbe di superare la frammentazione che c'è e darebbe al Sud una precisa e chiara rappresentanza nel Paese e in Parlamento». Perché, va detto, l'ultimo tassello dell'ambizioso progetto dovrebbe essere la costituzione di nuovi gruppi alla Camera e al Senato. «Per ora - aggiunge Iannaccone - siamo già in 16-18 deputati (inclusi i 6 che fanno capo al sottosegretario). C'è chi ha già detto sì con certezza e chi insieme al sì si riserva di valutare e chi ancora non ha sciolto la riserva, ma abbiamo registrato anche l'interesse di alcuni esponenti dell'opposizione».

Una forza che darà nuovo ossigeno al governo
Insomma, una forza destinata a pesare nei futuri equilibri della maggioranza. «Ma sia chiaro non vogliamo andare contro Berlusconi - precisa il deputato di Noi Sud - anzi il nostro progetto darà nuovo ossigeno al governo». Sarà anche così, ma qualcuno già mette le mani avanti visto che proprio il fondatore di Noi Sud, Enzo Scotti, ha già fatto sapere che la nuova strada non riguarda lui e la stragrande maggioranza del partito. Iannaccone però non si scompone. «Belcastro ha avviato da tempo un dibattito politico su questo progetto e non ha alcuna intenzione di lasciare Noi Sud ma i tempi sono ormai maturi». Berlusconi&co sono avvisati.

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