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Questo articolo è stato pubblicato il 06 giugno 2011 alle ore 10:26.

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La Commissione europea ha proposto di sbloccare aiuti finanziari per circa 150 milioni per coprire le perdite degli agricoltori le cui vendite sono calate in seguito all'epidemia provocata dal batterio killer. Lo ha dichiarato il commissario all'Agricoltura, Dacian Ciolos. La cifra esatta, in ogni caso, dipenderà dalle stime sulle perdite che saranno effettuate dai singoli paesi. Per calcolare l'ammontare degli indennizzi, ha precisato Ciolos, «prenderemo il periodo dalla fine di maggio, che segna l'inizio della crisi, alla fine di giugno».

Risultano "negativi" i primi test effettuati su dei germogli di soia provenienti da un'azienda agricola della Bassa Sassonia, ritenuti il presunto vettore dell'epidemia di E.coli che ha colpito il nord della Germania e altri Paesi europei causando almeno 22 morti. Lo riferiscono le autorità sanitarie regionali. Intanto al vertice straordinario dei ministri dell'agricoltura della Ue sono emerse critiche di Bruxelles al governo tedesco per la fretta di informare. Parlando dinanzi al Parlamento di Strasburgo, prima della riunione dei ministri dell'Agricoltura Ue, il commissario Dalli ha esortato le autorità tedesche a evitare «premature conclusioni» perché diffondono «paure ingiustificate». Al vertice sono stati convocati anche i commissari europei all'Agricoltura, Dacian Ciolos, e alla Sanità, John Dalli.

Agli annunci seguono tracolli delle vendite
ll monito arriva dopo il tracollo di vendite del settore ortofrutticolo, scatenato prima dall'allarme sui cetrioli spagnoli e poi da quello sui germogli di soia, prodotti in un'azienda agricola tedesca. Dalli ha assicurato che tanto la Commissione Europea che le autorità sanitarie nazionali lavorano a pieno ritmo per trovare la causa dell'epidemia; e ha anche osservato che qualsiasi misura diretta a bloccare su tutto il territorio europeo, qualsivoglia prodotto, sarebbe «sproporzionato» perché la crisi è circoscrivibile ad Amburgo (a tal proposito, ha ripetuto di essere in contatto con le autorità russe perchè cancellino il divieto di importazione delle verdure dall'Ue).

Prima ancora che fossero noti i risultati dei primi test sulla soia, il ministro italiano della salute Ferruccio Fazio aveva invitato a indagare non tanto su "singoli vegetali" quanto su più ampie situazioni. Per il ministro della Salute, le analisi alla ricerca delle origini dell'epidemia di Escherichia Coli 0104:H4 dovrebbero concentrarsi più «sulle situazioni locali», ovvero sui punti critici e sui processi attraverso cui avviene la contaminazione degli alimenti, che non «sui singoli vegetali», indicati di volta in volta, anche a torto, come «colpevoli». «Io insisto sul fatto che, al di là della focalizzazione sui singoli vegetali, poiché si tratta di situazioni locali, conviene fare un approfondimento» ha aggiunto Fazio, ricordando che «i nostri tavoli tecnici hanno chiesto di fare una puntualizzazione» proprio sulle situazioni locali «di produzione ma anche di confezionamento». Secondo il ministro, la contaminazione potrebbe essere avvenuta anche in modo «trasversale», visto che «sono stati accusati prima i cetrioli, poi i pomodori e ora i germogli di soia».

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