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Questo articolo è stato pubblicato il 06 giugno 2011 alle ore 13:19.

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Enrico Calabrese avvocato di Sommese (Lapresse)Enrico Calabrese avvocato di Sommese (Lapresse)

di Vincenzo Del Giudice
CREMONA - «È coinvolta anche una squadra che giocava su Marte»
. Ironizza Guido Salvini, il magistrato che indaga a Cremona sullo scandalo delle partite truccate, rispetto ai nomi delle società di calcio di serie A coinvolte nello scandalo. Roma, Fiorentina e Genoa sono state tirate in ballo nell'ultimo interrogatorio di Marco Pirani, il medico odontoiatra di Ancona, confermano ambienti della Procura cremonese. Ed è certo che si indaga sulla partita Napoli-Parma (2-3) dell'aprile 2010, sulla quale aleggia l'ombra della camorra.

Una nuova inchiesta sul calcioscommesse è stata aperta dalla procura della Repubblica di Napoli. L'indagine, secondo quanto si è appreso in ambienti giudiziari, è stata avviata di recente per l'ipotesi di reato di frode sportiva. Il fascicolo, coordinato dal procuratore aggiunto Gianni Melillo, è affidato al pool di magistrati che si occupano da oltre un anno di «reati da stadio», Antonello Ardituro, della Dda, Danilo De Simone, Vincenzo Ranieri e Paolo Sirleo. A quanto si è appreso, i magistrati hanno già avuto contatti telefonici con i colleghi della procura di Cremona, titolari dell'inchiesta sull'ultimo scandalo relativo al calcioscommesse. I pm partenopei intenderebbero anche a breve avanzare richiesta di atti ai magistrati di Cremona. L'attenzione dei magistrati di Napoli sarebbe concentrata, tra l'altro, su alcuni soggetti destinatari delle perquisizioni svoltesi nel capoluogo partenopeo nell'ambito dell'inchiesta cremonese. Vale a dire che alcuni degli indagati dell'inchiesta «Calcioscomesse» potrebbero risultare indagati anche a Napoli per frode sportiva.

Sono quindi due le inchieste a cui lavorano pool diversi di magistrati della procura di Napoli sul calcio «malato». Una è per un giro di scommesse illecite sul quale indaga la Direzione distrettuale antimafia di Napoli l'altra, appena aperta, è per frode sportiva. I magistrati partenopei si occupano da oltre un anno di «reati da stadio» ma da alcuni mesi i risvolti investigativi hanno dato linfa alla nuova indagine su alcune partite truccate. In mano ai magistrati centinaia di intercettazioni telefoniche sospette per alcune partite sui cui sono in corso approfondimenti, con risultati ribaltati tra il primo e il secondo tempo, comem, appunto, Napoli-Parma del 10 aprile dell'anno scorso. C'è poì l'inchiesta sugli investimenti del clan D'Alessandro, attivo a Castellammare di Stabia, sui centri scommesse intestati a prestanome della camorra.

Nel pomeriggio di oggi, intanto, per la prima volta Salvini ha interrogato due calciatori in attività: Vincenzo Sommese e Vittorio Micolucci, ambedue in forza all'Ascoli. I rispettivi avvocati, intrattenendosi con i giornalisti, hanno detto che sia Sommese che Micolucci, risponderanno alle domande degli investigatori.

La Figc rafforza il sistema sanzionatorio
Tra le immediate iniziative da adottare per arginare lo scandalo del calcioscommesse la Federazione italiana gioco calcio intende «attivare l'obbligo di denuncia sull'articolo 6 "divieto di scommesse" e rafforzare il sistema sanzionatorio per chi viola le norme e per chi non rispetta l'obbligo della denuncia». Lo ha detto il presidente della Figc Giancarlo Abete, a margine della giunta del Coni, spiegando che in questo senso «la giustizia sportiva potrebbe operare anche sulle responsabilità oggettive e non solo dirette». Inoltre tra governo, Figc e Coni «c'è la volontà condivisa di mettere in campo una task-force mirata per un'operazione di contrasto» allo scandalo calcio scommesse, «nella diversità dei ruoli di ogni soggetto», ha aggiunto Abete.

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