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Questo articolo è stato pubblicato il 09 luglio 2011 alle ore 16:08.
L'oro di Igor Cassina alla sbarra, l'argento delle ragazze della ritmica, il bronzo di Yuri Chechi agli anelli. La ginnastica italiana riparte da qui, dalle medaglie conquistate ad Atene 2004 per prendere slancio sulla strada verso Londra 2012. In mezzo c'è stata la delusione di Pechino, con il podio solo sfiorato in tante, troppe occasioni, e l'amara olimpiade cinese di Vanessa Ferrari, talento prodigioso frenato, allora, dai troppi infortuni. Squadra rinnovata, quella azzurra, che ha perso alcuni suoi pilastri tra gli uomini (proprio Cassina e Andrea Coppolino, due bronzi mondiali e il quarto posto a Pechino agli anelli, entrambi ritiratisi) e che invece al femminile presenta un ricambio generazionale già in fase avanzata.
Primordi olimpici – E dire che la nostra prima medaglia olimpica nella ginnastica venne conquistata proprio a Londra, nel 1908, da Alberto Braglia nell'heptatlon. Ricorrenza ben augurale nel cammino verso i Giochi 2012. Che il movimento sia in salute, del resto, lo confermano i numeri: 130mila tesserati per oltre mille società. «Ma creare poi l'atleta di vertice è molto difficile – spiega il presidente federale Riccardo Agabio – perché per emergere nella nostra disciplina servono sacrifici, ma anche impianti specifici».
Strutture e budget - Tornano alla mente proprio le difficoltà di Vanessa Ferrari, campionessa mondiale a lungo costretta ad allenarsi in una palestra ricavata da una piscina, prima di ottenere finalmente una struttura adeguata per lei per la sua Brixia Brescia. «Malgrado le difficoltà, possiamo contare sul forte sostegno del Coni – continua Agabio – e su un budget di circa 4 milioni e mezzo di euro annui, gran parte del quale destinato proprio alla preparazione olimpica».
Uomini e donne – Il primo appuntamento per dare la caccia alla qualificazione saranno i Mondiali in programma a Tokio in ottobre. «Tra gli uomini stiamo vivendo una fase di ricambio – sottolinea il direttore tecnico Fulvio Vailati – anche perché campioni come Cassina e Coppolino sono difficili da sostituire. I giovani stanno crescendo, mentre a Londra le carte buone da giocare saranno Morandi agli anelli e Pozzo alla sbarra». Processo di rinnovamento più avanzato tra le donne: «Vanessa Ferrari è ormai una donna, ha superato i suoi problemi fisici e al corpo libero e alle parallele è ancora tra le migliori al modo – evidenzia Vailati -; e al suo fianco stanno sbocciando talenti come Elisabetta Preziosa e Carlotta Ferlito alla trave, senza dimenticare le veterane come Lia Parolari, vera leader del gruppo».
Il riscatto delle farfalle – Avete presente la splendida coreografia che ha aperto l'ultimo festival di Sanremo? Beh, grazie a quella performance forse le donne più applaudite della rassegna sanremese, a dispetto di Belen Rodriguez ed Elisabetta Canalis, sono state proprio loro, le azzurre della nazionale di ginnastica ritmica. Le chiamavano "farfalle d'argento", per quel secondo posto conquistato ad Atene2004. Poi l'oro è diventato d'obbligo, visti i tanti titoli europei e mondiali messi in bacheca da quel giorno. Unico grande fallimento proprio a Pechino 2008, quando le ragazze del cittì Emanuela Maccarani furono spinte giù dal podio da una giuria a dir poco casalinga: «È stata una grande amarezza – confessa la capitana azzurra, Elisa Santoni – ma, una volta smaltita, ci ha dato l'energia e la voglia di riscattarci proprio a Londra. L'esperienza di Sanremo? Divertente, ma vedremo se ripeterla il prossimo anno. Sarà il 2012 , l'anno olimpico. Quello è il nostro palcoscenico naturale, ed è lì che vogliamo dare il meglio». Prima occasione per il pass olimpico (magari con annessa medaglia) ai mondiali di Montpellier, in Francia, a settembre.
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