Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 09 luglio 2011 alle ore 16:52.

My24

A giudicare dalle parole consegnate al pubblico di Mirabello, la kermesse ferrarese del Pdl, si capisce subito che Denis Verdini non è un fan delle primarie. «Sono una grande buffonata se fatte per come la Regione Toscana attraverso una legge. Siamo aperti a tutte le riflessioni e verifiche». Ma le cose importanti sono altre, fa capire il coordinatore pidiellino: che il partito «si radichi sul territorio ed è importante che i dirigenti sul territorio siano eletti dalla base».

Formigoni: primarie già a settembre. Meloni: con o senza Berlusconi
Eppure nel Pdl il fronte pronto a giocare subito la carta dello strumento mutuato dagli Usa si rafforza sempre di più. Roberto Formigoni, governatore della Lombardia, continua a ricordarlo ai colleghi. «D'ora in poi saranno le primarie il metodo per selezionare la nostra classe dirigente interna ed esterna» ed è necessario farle «già a settembre: è l'ultima occasione per riagganciare la nostra gente. Molti militanti si sentono presi in giro da chi, per tre anni, ha detto che si facevano i congressi e invece», ha detto anche oggi in una intervista a La Stampa. E sulla sua stessa linea c'è il ministro, Giorgia Meloni, che vorrebbe istituirle a tutti i livelli.«Che sia Berlusconi o che sia un altro io penso che debba passare per le primarie».

Tra gli ex An cresce il fronte dei sostenitori
Tra gli ex An, in effetti, i proseliti delle primarie non mancano. Il più convinto è sicuramente il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il primo ad alzare la voce, insieme a Formigoni, dopo che Silvio Berlusconi aveva indicato Angelino Alfano come suo successore scatenando la rivolta di mezzo partito. Il primo cittadino della capitale lo dice a chiare lettere a ogni pie' sospinto. «Bene Alfano, ma servono le primarie». E anche Maurizio Gasparri, tra gli ex An più vicini al premier, ammette che senza il Cavliere al comando le primarie sono passaggio obbligato.«Quando ci saranno le elezioni vedremo se Berlusconi deciderà di restare ancora leader o se ci sarà il ricambio. In questo caso ci sarà un coinvolgimento ampio e le primarie saranno indispensabili».

Anche Alfano le promuove
Insomma, il tema primarie continua a tener banco e nemmeno il segretario Alfano è intenzionato ad archiviarle come ha fatto chiaramente capire dal palco di Mirabello. Non è disobbedienza al premier, si assicura nel Pdl, ma «accortezza e grande conoscenza delle varie anime del partito». Così, di fronte ad una platea plaudente, il guardasigilli le ha rilanciate ieri pur ribadendo che la futura rotta della maggioranza passerà ancora attraverso l'impegno del Cavaliere. «Dopo Berlusconi il futuro leader sarà scelto con le primarie. Dopo Berlusconi nessuna altra leadership si può consacrare senza primarie». Sul timing regna però ancora grande incertezza.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi