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Questo articolo è stato pubblicato il 21 agosto 2011 alle ore 19:24.
L'ultima modifica è del 21 agosto 2011 alle ore 16:58.

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20.42Il regime di Gheddafi «sta crollando stasera» dice un portavoce della Nato Oana Lungescu all'AFP. «Prima Gheddafi capisce che non può vincere, meglio sarà per tutti».

20.30 Le forze di Gheddafi si stanno ritirando verso il compound del colonnello a Bab al-Aziziya, lasciando ai ribelli il controllo «nella maggior parte delle zone della capitale», secondo la tv al Jazeera. «Controlliamo la maggior parte delle zone di Tripoli e Inshallah stanotte arriveremo a liberarla del tutto», afferma Abu Sadiq, intervistato in diretta dal canale satellitare Al Jazeera come portavoce dei ribelli a Tripoli. «La battaglia di Tripoli - ha detto - è la battaglia di tutta la Libia».

19.45 Violenti scontri scoppiano vicino all'albergo che ospita la stampa straniera a Tripoli. Secondo un giornalista della France presse, uomini fedeli a Gheddafi, armati dei kalashnikov, si sono posizione davanti all'hotel Rixos e hanno cominciato a sparare verso est, probabilmente contro i ribelli.

19.31 Al Cairo, alla fine della seduta di emergenza convocata per condannare i raid aerei israeliani sulla Striscia di Gaza e la violazione della sovranità territoriale egiziana da parte di Israele, la Lega Araba è intervenuta anche sulla Libia: in un comunicato si intima al regime di Gheddafi di consegnare il potere al suo popolo, e si sollecita la fine dei combattimenti, stigmatizzando però le operazioni militari della Nato, liquidate come «ingerenza straniera».

19.15 Altri bombardamenti Nato sul compound di Gheddafi che in un video di al Jazeera conferma di essere a Tripoli.

18.45 «Non mi arrenderò mai e non me ne andrò» ha detto Gheddafi in un messaggio audio alla tv di Stato trasmesso da Al Jazeera. Ho paura - aggiunge il rais -che Tripoli brucerà». Lancia un appello alle tribù: «Venite da tutte le regioni per liberare la capitale dai ribelli». Dice che uscirà «vittorioso dalla battaglia di Tripoli».

18.30 La fine di Gheddafi è vicina, dice Abdessalem Jalloud, ex numero due del regime libico fuggito venerdì da Tripoli e arrivato ieri in Italia, in un'intervista alla Rai. Alla domanda se è veramente arrivata la fine, Jallud ha risposto: «Certamente sì, tra una settimana, 10 giorni, massimo due settimane, ma forse prima». Gheddafi - racconta Jallud - sta usando ragazzini di 14 anni a cui regala macchine e fucili, per convincerli a combattere. Muoiono tutti: «La guerra non è tra due eserciti, ma tra due volontà». Come finirà? «Difficile che Gheddafi si possa arrendere» pensa Jallud. Possibile un suicidio? «Non lo so, perché non ne ha il coraggio, non è uno come Hitler. Non può fuggire da Tripoli perché le strade sono bloccate. Forse nel Sahara, in Algeria potrà uscire solo con un accordo internazionale, ma questa fase è passata. L'evolversi della situazione non gli consente di sopravvivere».

18.00 Le milizie ribelli hanno espugnato vicino Tripoli la caserma dov'è di stanza una delle più temute unità di elite del regime libico, la 32esima Brigata Corazzata meglio nota come Brigata della Morte o Brigata Khamis, dal nome dell'ultimogenito di Gheddafi, Khamis, più volte dato per morto.

17.12 Tripoli cadrà «entro domani» dice uno dei comandanti militari dei ribelli di Bengasi, Abdelhakim Belhaj, precisando che gli insorti «entreranno a Tripoli tra alcune ore». «Ci aspettiamo la vittoria per questa notte» dichiarava poco prima Ali Nayad, rappresentante negli Emirati Arabi Uniti del Cnt di Bengasi.

16.58 I ribelli liberano decine di detenuti della prigione di Maya, a circa 25 chilometri a ovest di Tripoli, nell'avanzata verso la capitale. I ribelli delle montagne Djebel Nefussa stanno avanzando su Tripoli armati di mitragliatrici e cannoni, coperti dai carri armati. Lungo la strada scontri con le truppe fedeli a Gheddafi.

16.21 I ribelli annunciano l'arresto di un alto funzionario del regime di Gheddafi. Stando alla tv dell'opposizione, Libya Tv, con sede in Qatar, citata dalla Bbc, si tratta di Mukhtar Ali al-Qannas, «l'inviato personale di Gheddafi in Africa».

16.13 La Nato ha avviato un bombardamento del compoud di Gheddafi di Bab al-Aziziya a Tripoli, rende noto al Jazeera.

16.07 Il presidente Obama è costantemente aggiornato per gli sviluppi in Libia anche in vacanza sull'esclusiva isola di Marthas Vineyard, fanno sapere fonti della Casa Bianca. L'amministrazione sarebbe in contatto con l'opposizione e con i suoi alleati e ritiene chei giorni del colonnello Gheddafi siano ormai contati. Espressione già usata nei giorni scorsi dal ministro della Difesa, Leon Panetta.

15.12 «Il piano di fuga di Gheddafi è rimanere: morirà se necessario o se la situazione lo richiederà. Ma per nessuna ragione fuggirà. Non se ne andrà». Così una fonte africana a Tripoli dice al quotidiano Asharq Al-Awsat: «Gheddafi ha informato di recente diversi capi di stato africani che i suoi nemici non riusciranno a prenderlo vivo nella peggiore delle ipotesi e che combatterà fino all'ultimo respiro». La stessa fonte conferma il piano del colonnello di mettere in salvo la sua famiglia all'estero al momento opportuno, mentre lui e alcuni dei suoi figli rimarranno in Libia.

13.00 Punta a isolare Gheddafi e a costringerlo alla resa o alla fuga l'Operazione Sirena, lanciata sabato dai ribelli libici per conquistare Tripoli, precisa Ahmed Jibril, portavoce del Consiglio Nazionale Transitorio di Bengasi, sottolineando che all'offensiva, oltre alle milizie dello stesso Cnt e a quelle degli insorti della Tripolitania, partecipano anche le forze Nato, con le quali essa è «coordinata».

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