Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 08 novembre 2011 alle ore 09:16.

My24

Ancora ieri il quadro restava molto fluido su quale delle possibili "uscite" potesse imboccare la crisi politica di Silvio Berlusconi. Gli ultimi addii di deputati come Gabriella Carlucci (e prima di lei almeno cinque) hanno fatto resettare il pallottoliere di Denis Verdini che ora segna pericolosamente rosso. Un rosso che vuol dire che il premier non ha più i numeri alla Camera a meno di un'eccezionale campagna acquisti o ri-acquisti che si sta svolgendo ancora in queste ore e fino al test di Montecitorio di oggi sul rendiconto sullo Stato. O fino ai prossimi giorni quando si voterà la fiducia – annunciata proprio dal Cavaliere – sulla lettera che il Governo ha presentato a Bruxelles con le misure per frenare la crisi. Insomma, le acque sono ancora agitate e poco trasparenti ma due cose sono invece cristalline: che la maggioranza rischia di andare sotto e che Berlusconi non intende fare un passo indietro ma vuole – invece – sfidare il Parlamento e cadere o vincere alle Camere.

Nulla è deciso. Si passa da un vertice all'altro. Da Arcore a Palazzo Grazioli e nel mezzo c'è pure l'"ambasciatore" Roberto Calderoli che porta al premier la posizione della Lega e la richiesta di un passo indietro. In una situazione che deve ancora prendere forma, si vedono però alcune opzioni in campo. Ne abbiamo individuate cinque – più o meno possibili – e le abbiamo affiancate a quelli che potrebbero essere i loro effetti collaterali: cioè il giudizio dei mercati, la fattibilità politica e, infine, l'opinione del Sole 24 Ore alla luce dell'osservatorio che ha tenuto sulla crisi politica ed economica in questi ultimi mesi.

Le cinque vie per uscire dallo stallo:

1) Elezioni a gennaio


2) Esecutivo di responsabilità nazionale


3) Letta guida un governo con l'Udc


4) Governo Alfano


5) Urne subito con un altro premier

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi