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Questo articolo è stato pubblicato il 09 novembre 2011 alle ore 23:06.
L'ultima modifica è del 09 novembre 2011 alle ore 11:42.

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La grana scontenti Pdl, da La Russa a Sacconi e Brunetta: o Alfano o voto
Ma scoppia un'altra grana, proprio mentre il premier si rassegna all'idea di un governo Monti (con l'ultima pretesa però di avere un suo uomo di fiducia come vicepremier). Parte un'operazione degli "scontenti al contrario": una pattuglia di ministri ed esponenti di punta ex An (La Russa, Matteoli, Ronchi, Meloni) e Fi (Brunetta, Sacconi) si schiera contro «il governo con il Pd». «Se tu accetti - arrivano a dire al premier - noi facciamo l'opposizione». L'idea giusta, rilanciano, è quella di Umberto Bossi: un governo guidato da Angelino Alfano che riunisca Lega, Pdl ed Udc. O altrimenti il voto, ed il più presto possibile». In serata un vertice dei "neo ribelli" si è riunito alla Camera.

Fini: entro sabato (massimo domenica) il via libera definitivo al ddl di stabilità
Comunque bisogna correre perché i mercati non concedono altro tempo. L'approvazione definitiva del Ddl di stabilità entro la settimana è ufficiale. La conferenza dei capigruppo di Montecitorio nel pomeriggio ha infatti deciso che se il provvedimento sarà trasmesso dal Senato nelle prime ore di sabato passerà prima rapidamente in Commissione per approdare nel pomeriggio in Aula, dove sarà votato lo stesso giorno. Se invece il Senato impiegasse più tempo a votare il Ddl lo scadenzamento sarà lo stesso, su domenica invece che su sabato. Ma i tempi dovrebbere essere rispettati, visto che la capigruppo del Senato ha fissato per venerdì, a partire dalle 10,30, il voto finale sul ddl stabilità a Palazzo Madama. Comunque lunedì il provvedimento sarà legge. Il presidente della Camera, Gianfranco Fini e il presidente del Senato, Renato Schifani avevano assicurato una celere approvazione del provvedimento.

Tremonti al Senato per presentare il maxiemendamento
Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha presentato in commissione Bilancio al Senato il maxiemendamento al disegno di legge sulla stabilità. Prima ha incontrato il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, e il presidente della commissione Bilancio del Senato, Antonio Azzollini (Pdl), nella sala del Governo. In mattinata Tremonti ha illustrato al capo dello Stato, al Quirinale, i contenuti del maxiemendamento. Era presente anche Gianni Letta.

Il Senato la maggioranza ritira gli emendamenti
, l'opposizione garantisce tempi rapidi
La maggioranza (Pdl, Lega e Coesione nazionale) ha ritirato tutti gli emendamenti al ddl stabilità presentati in commissione Bilancio del Senato. Le proposte di modifica della maggioranza erano circa 200. Anche l'opposizione ha garantito tempi rapidi. La capogruppo Pd, Anna Finocchiaro ha rimarcato come «il momento sia troppo difficile per non avere il più rapido esame al Senato e un voto immediato alla Camera», sia pure prendendo le distanze dal giudizio di merito sul maxiemendamento del governo al provvedimento, su cui il gruppo esprimerà un giudizio con il suo voto. La decisione di accelerare al massimo i tempi per il via libera del ddl stabilità é «un gesto di ulteriore responsabilità nei confronti del Paese» da parte dell'opposizione, ha sottolineato il presidente dei senatori Udc, Gianpiero D'Alia. Per il presidente dei senatori IdV, Felice Belisario infine «abbiamo un inquilino abusivo a Palazzo Chigi».

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