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Questo articolo è stato pubblicato il 09 novembre 2011 alle ore 16:17.

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Circa il voto, Finocchiaro preannuncia un voto «quasi certamente contrario» da parte dei democratici. La lettera inviata al presidente del Senato porta le firme del capogruppo del Pd, Anna Finocchiaro, dell'Udc-Svp, Gianpiero D'Alia, dell'ìIdV, Felice Belisario, del leader dell'Api, Francesco Rutelli e dell'Mpa, Giovanni Pistorio, capogruppo anche del Misto.

«Offriamo formalmente la disponibilità a fare in modo che la legge di stabilità ottenga il via libera entro questa settimana» dice il capogruppo alla Camera Dario Franceschini (Pd) riferendo l'esito di una riunione svolta alla Camera con tutte le componenti delle opposizioni. Le opposizioni, spiega, puntano a consentire oggi il via libera da parte della Camera al provvedimento sull'assestamento di Bilancio in modo da consentire l'accelerazione dell'approvazione della Legge di Stabilità e quindi delle dimissioni del premier.

«Abbiamo fatto adesso una riunione di tutti i gruppi e le componenti dell'opposizione e all'unanimità andremo ora -sottolinea Franceschini - in Conferenza dei capigruppo a dire che dato l'annuncio delle dimissioni e accertato che non c'è la maggioranza assicuriamo che oggi alla Camera ripeteremo quanto fatto ieri, consentendo il via libera all'assestamento di Bilancio stando in Aula e non partecipando al voto. La sua mancata approvazione infatti rallenterebbe l'iter della Legge di Stabilità e quindi le dimissioni di Berlusconi». Dunque, aggiunge Franceschini, «offriremo formalmente la disponibilità, mantenendoci le mani libere sul tipo di voto, a consentire il via libera entro questa settimana alla Legge di Stabilità. Siamo pronti a stare qui anche sabato e domenica. Non si può perdere un minuto, considerando anche quanto sta accadendo sui mercati. Ovviamente, ci riserviamo lo spazio per votare contro».

Italia dei valori
Antonio Di Pietro non crede possibile un governo di transizione, che sarebbe a suo avviso "un inciucio" e insiste per le elezioni anticipate. «Bisogna andare alle elezioni anticipate - ha detto il leader di Idv al Tg1 - perché queste consentono di avere un governo che ha la fiducia dei cittadini e che può fare quelle riforme che, al saldo di ciò che ci chiede l'Unione Europea, vadano a prendere i soldi a quelli che finora hanno fatto i furbi e non quelli che sono i poveri cristi di questa situazione. Lo abbiamo chiesto già da ieri e continueremo a chiederle. Qualsiasi altra soluzione è una soluzione da inciucio che serve soltanto per rimanere attaccati a questa poltrona in Parlamento». «Se ci sono programmi diversi, se ci sono cittadini che hanno eletto coalizioni diverse - insiste Di Pietro -, non si può metterli insieme facendo credere che si fanno gli interessi del paese e poi si fa un provvedimento che è macelleria sociale. Non è che basta cambiare il capo di governo che si può accettare una coltellata, sempre una coltellata è».

Sel
«I numeri per la maggioranza non ci sono e trascinare l'incertezza è solo un danno per il Paese. È il momento di votare per un governo che si assuma responsabilmente il compito di contrastare la crisi» scrive Nichi Vendola, leader di Sel, su Facebook commentando l'esito del voto a Montecitorio sul rendiconto.

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