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Questo articolo è stato pubblicato il 14 novembre 2011 alle ore 16:51.
L'ultima modifica è del 14 novembre 2011 alle ore 10:19.

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Mario Monti (Lapresse)Mario Monti (Lapresse)

Solo tecnici o anche politici nel nuovo governo? Nel giorno del via alle consultazioni del premier in pectore, Mario Monti, sembra essere questo il fil rouge dei colloqui avviati dall'ex commissario Ue tra indiscrezioni della vigilia e resoconti dei diretti interessati. I partiti di peso arriveranno al cospetto del presidente della Bocconi nel pomeriggio, ma intanto è Roberto Antonione, ex Pdl trasferitosi nel gruppo Misto, a gettare luce sulle intenzioni del presidente del Consiglio incaricato. «Monti - dice - vuole una rappresentanza politica ai massimi livelli» del governo». Per controbilanciare la presenza dei tecnici.

L'idea balenata nelle ultime ore è quella di assegnare alla politica la scelta dei sottosegretari, visto che l'inserimento dei politici ai vertici dei dicasteri renderebbe senz'altro più complessa la quadratura del cerchio. Che l'ex commissario Ue prova a raggiungere consultando le forze politiche, non la Lega però che ha annunciato il suo forfait alle consultazioni dopo il niet del Senatur: Lo stato maggiore del Carroccio è infatti a Milano per la direzione del partito quindi non si presenterà al portone di Palazzo Giustiniani, dove il premier in pectore ha fissato il suo quartier generale.

La prima scommessa di Monti per il futuro governo: cercasi sottosegretari graditi ai partiti (di Celestina Dominelli)

In mattinata Monti ha ricevuto una telefonata dal presidente della Commissione europea, José Manuel Durao Barroso, come ha riferito la portavoce dell'esecutivo europeo. Dall'Europa è giunta anche la dichiarazione della cancelliera Angela Merkel che, come ha riferito il suo portavoce, «spera che il nuovo governo italiano si insedi presto e che le misure di austerity e le riforme vengano attuate rapidamente e senza perdere tempo».

A Palazzo Giustiniani gli incontri con i rappresentanti dei partiti sono iniziati alle 10.30 circa e si chiuderanno alle 18 con il colloquio con il Terzo Polo. Domani mattina, invece, Monti incontrerà le delegazioni del Pd e del Pdl, mentre per le 15 sono state convocate le parti sociali. La rappresentante di una delle prime delegazioni incontrate, Mirella Giai, a nome degli eletti all'estero, al termine dell'incontro con Monti ha detto che il presidente incaricato «non si pone limiti di tempo, anche fino alla fine della legislatura» e che «è stato molto preciso nei programmi e nell'attività» delle prossime settimane.

Per la formazione del nuovo governo, infatti, si prevedono tempi brevi: Monti potrebbe sciogliere le riserve in serata, anche se ieri il presidente Giorgio Napolitano ha tenuto a precisare che per la formazione del nuovo governo non è necessario stabilire alcun record. Umberto Bossi conferma in un colloquio telefonico al presidente del consiglio incaricato, Mario Monti, «la linea politica già espressa al presidente della Repubblica, che prevede l'indisponibilità della Lega Nord a votare la fiducia al futuro Governo e la disponibilità a valutare caso per caso i singoli provvedimenti proposti». Lo riferisce una nota in cui si precisa che il segretario federale della Lega Nord, non potendo partecipare di persona alle consultazioni, per la già programmata riunione della Segreteria Politica del Movimento a Milano, ha contattato telefonicamente Monti.

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